CIVITAVECCHIA – “C’è voluto l’ultimo annuncio di Enel, che non si fa scrupoli e decide unilateralmente di tagliare in modo drastico le manutenzioni della centrale TVN, per far scattare l’allarme rosso di una crisi occupazionale e sociale che sta mettendo in ginocchio centinaia di famiglie e tutta la città.
Fa capire a tutti, dopo anni di balletti ai tavoli ministeriali senza risultati, promesse di parlamentari e inutili bandi, di presentazione di progetti vaghi proposti da Enel per conto terzi, silenzio e inerzia della politica, lontananza di Regione e ambiguità di AdSP, che non c’è via d’uscita da questo stato di crisi profonda se non c’è un impegno urgente, concreto e operativo del Governo che investa risorse e attui piani su Civitavecchia, nodo strategico di una vera transizione energetica nazionale.
Il Governo chiami innanzitutto Enel alle responsabilità di ente che ha gestito per 70 anni la produzione energetica, facendo profitti miliardari, che non può chiudere i cancelli disinteressandosi del futuro dei lavoratori e del territorio che porta le conseguenze dannose dell’impatto ambientale subito. Enel deve essere chiamata a concorrere direttamente alla transizione energetica avendo le capacità imprenditoriali ed economiche, come sta facendo in altri siti, garantendo l’occupazione dei lavoratori dell’indotto, a cominciare coll’attuazione dei piani di smantellamento degli impianti e bonifica del sito.
Non abbiamo bisogno del Commissario che non conosce le dinamiche del territorio, quando c’è una Giunta da poco eletta che può gestire la transizione della phase out dal carbone a patto che che la famosa filiera, Regione e Governo stanzino i fondi necessari.
Concretamente ci sono già le richieste di specifici interventi pubblici, il parco eolico off shore oggi alla VIA, i progetti per il porto ad emissioni zero, il distretto delle rinnovabili, l’idrogeno verde, ecc. discussi e sostenuti dall’amministrazione comunale e da gran parte dei soggetti sociali, associazioni, comitati, forze politiche e sindacali, che si sono attivati in questi anni per mettere in campo la transizione energetica verso le rinnovabili, che faccia uscire il territorio dalla servitù fossile, mantenendo livelli occupazionali, lavoro nuovo e pulito.
Tra questi nuovi progetti, questi sì veramente annoverabili fra le fonti rinnovabili, crediamo che non ci debba essere la pirolisi da plastica, (la plastica ha ormai i suoi sistemi di smaltimento ben collaudati), proposta che ci porta indietro di decenni, non sia ambientalmente pulita e soprattutto non risolve il problema dell’occupazione.
Siamo ad una fase di svolta decisiva, Civitavecchia Popolare e PRC chiamano la città e il comprensorio alla mobilitazione generale, a sostenere la lotta dei lavoratori e le iniziative politiche e sindacali che uniscano la comunità a garanzia dell’occupazione, per assicurare un futuro di giustizia sociale e ambientale.
Il prossimo 14 febbraio invitiamo tutte e tutti alla presenza in Consiglio comunale per dimostrare che vogliamo essere i protagonisti del nostro futuro”
Civitavecchia Popolare – PRC