Tarallo sospende lo sciopero della fame: “Ma da qui non mi muovo”

CIVITAVECCHIA – Ernesto Tarallo sospende lo sciopero della fame ma continua la sua protesta contro l’Enel. Il lavoratore licenziato lo scorso dicembre da Tirreno Power interrompe quindi il suo digiuno dopo 24 giorni, ma con l’esclusivo intento di proseguire con maggiore forza e vigore fisico la battaglia per il rispetto della convenzione sottoscritta nel 2003 dall’azienda elettrica in base alla quale l’Enel si impegnava a riassorbire il personale in esubero di Torre Valdaliga Sud: impegno fino ad oggi clamorosamente disatteso. 

E non c’è dubbio che la sua ostinata protesta, seppur solitaria, qualche malumore comincia a sortirlo tra i vertici del colosso energetico, se è vero che quest’oggi Tarallo ha ricevuto la “visita” di una volante della Polizia che lo ha accompagnato al commissariato di via Guido D’Arezzo dove gli è stato notificato un esposto da parte di Enel. “Nell’esposto – riferisce Tarallo – vengono citate le mie frasi e le mie foto prese dal mio profilo Facebook. Nello stesso continua ad essere citata la dichiarazione dell’Enel che l’accordo del 2003 non è più valido e che io quando passa l’amministratore delegato di Enel gli grido: ‘Rispettate gli accordi che avete firmato'”.

Da Tarallo quindi arriva un nuovo appello al Sindaco Cozzolino: “Io da ex lavoratore ingiustamente licenziato ritengo che il sindaco di Civitavecchia faccia il sindaco. Dica se la convenzione tra Enel e Comune non è più valida, spiegando in base a quale documento, e che applichi quanto previsto dall’art. 9 della convenzione stessa, ovvero la chiusura della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord in caso di mancato rispetto da parte di Enel e dei suoi successori, dell’accordo citato”.

Quindi l’annuncio della sospensione dello sciopero della fame: “Darò più fastidio da vivo che da morto. Da qui non mi muovo e continuerò a dire a Starace di rispettare gli accordi che Enel ha firmato”.