Sel: “Ma quale miglioramento, i tempi delle liste d’attesa sono aumentati”

ospedale8CIVITAVECCHIA – Dati completamente diversi da quelli resi noti dal Direttore Generale Squarcione. Sinistra Ecologia e Libertà contesta le cifre fornite recentemente dalla Direzione generale circa il miglioramento dei tempi di attesa per visite ed esami nell’Asl Rm/F prendendo in esame quanto riportato proprio sul sito istituzionale della stessa Asl, in cui hanno visionato i dati Recup ufficiali del dicembre 2009 e del dicembre 2010.
“Senza dilungarci sui dati che sono visibili a tutti (www.aslrmf.it) – affermano dal Coordinamento cittadino di Sel – sottoponiamo all’attenzione dei cittadini solo alcuni esempi. Esame audiometrico: Dicembre 2009 100 giorni di attesa a Civitavecchia e 66 esami eseguiti. Dicembre 2010 113 giorni di attesa a Civitavecchia e 35 esami eseguiti cioè a dire più attesa e meno servizio. Ecocolordoppler degli arti superiori o inferiori: E’ vero che nel dicembre 2010 c’è stata una lieve contrazione dei tempi di attesa (110 giorni contro i 128 del 2009) ma si dimentica di dire che c’è stata una contrazione delle prestazioni e si è passati dalle 128 prestazioni del 2009 alle 95 del 2010 e quindi una riduzione del servizio pari al 25%. Non capiamo, pertanto, la soddisfazione apparsa sui giornali relativa alle liste di attesa; crediamo che si possa dire, supportati dai dati ufficiali, che c’è stato un peggioramento complessivo delle liste di attesa. In conclusione vogliamo sapere se i cittadini della Asl Rm/F abbiano ricevuto, nel 2010, prestazioni assistenziali superiori agli anni precedenti o se invece sono stati costretti, per le inefficienze organizzative e le disfunzioni interne all’Azienda, a migrare in altre ASL per vedere soddisfatto il proprio bisogno assistenziale”.
Secondo Sel è giunto il momento di chiedere alla Direzione Strategica Aziendale “quale impegno concreto sta mettendo per difendere il diritto alla salute dei cittadini dell’Asl Rm/F, quali sinergie sta attivando con gli amministratori locali per garantire i Livelli Essenziali Assistenziali, quali circostanziate critiche tecniche stia opponendo al Piano di rientro Polverini che prevede la riconversione dell’Ospedale Padre Pio con le gravi conseguenze sia per il San Paolo di Civitavecchia sia per gli abitanti del distretto F2 e F3 che verrebbero privati di un fondamentale presidio ospedaliero”.
Secondo Sel è inoltre necessario iniziare ad analizzare, in un tavolo comune che deve vedere impegnate le forze politiche locali e le istituzioni locali, “quali interventi debbono essere richiesti alla Regione per non penalizzare ulteriormente i cittadini della nostra Asl che per decenni sono stati dimenticati dalla programmazione regionale e dalle istituzioni, locali e per rivendicare il proprio diritto alla salute e ad un’assistenza pari a quella degli altri cittadini che risiedono nelle Asl della città di Roma”.