S. Paolo sempre più in crisi: “Pediatria al collasso”

CIVITAVECCHIA – Sos Pediatria all’ospedale San Paolo. L’ennesimo allarme sul nosocomio cittadino viene lanciato stavolta dal Segretario federale della Fiamma Tricolore Gabriele Pedrini che, dopo una precedente denuncia già lanciata mesi orsono, torna ad esprimere la sua preoccupazione sulla funzionalità del reparto destinato ai neonati, definendolo senza mezzi termini ormai al collasso.
“I medici rimasti sono esattamente la metà – afferma Pedrini – costretti a turni massacranti a volte anche di 24 ore consecutive, con conseguenti e gravi ripercussioni sia per i poveri professionisti che per i piccoli utenti.
Si sono riscontrati casi di malori accusati dai medici che dopo 24 ore di interrotto lavoro non è stato dato loro il cambio; a prova di quanto asseriamo ci sono le lettere inviate ai dirigenti ospedalieri dagli avvocati dei nostri specialisti. Dai silenti comportamenti dei dirigenti del San Paolo, una nuova gravissima situazione interessa il reparto pediatrico: per circa 30 anni tutti i bambini nati all’Ospedale San Paolo di Civitavecchia sono tornati per la prudente visita di controllo dopo pochi giorni dalla dismissione presso l’Ambulatorio Pediatrico”.
Tale visita, ricorda Pedrini, è necessaria per scoprire eventuali problemi che non si sono presentati durante il periodo postnatale precoce e per controllare la crescita e l’alimentazione del bambino; di norma questo controllo viene effettuato in tutti i punti nascita d’Italia.
“Da circa tre mesi – incalza però il Segretario della Fiamma – la visita stessa non viene più effettuata ai neonati dimessi dall’Ospedale di Civitavecchia per questa carenza di pediatri, problema presente da ormai sei mesi e i genitori dei neonati, dai primi di gennaio vengono informati che tale servizio non viene più effettuato. Non era mai accaduto in passato e questo è un ulteriore segno tangibile della trascuratezza verso il malato, ma quello che colpisce di più è il fatto che in questo caso si parla di bambini appena nati. La Sanità sta crollando sotto il peso del problema economico – conclude Pedrini – difficoltà che potrebbero essere risolte almeno in parte, con un attento controllo delle spese”.