Roma o Viterbo? Il dibattito si accende

palazzo valentiniCIVITAVECCHIA – Si anima il dibattito sul futuro assetto istituzionale di Civitavecchia, con l’opzione Area Metropolitana o Provincia dell’Etruria Meridionale. Sul tema interviene stavolta l’ex Sindaco Gianni Moscherini che, in linea con il Pdl, sposa l’ingresso della nostra città nel territorio della Tuscia. “Personalmente sono da sempre contrario all’adesione di Civitavecchia all’area Metropolitana della Capitale – afferma Moscherini – perché storicamente la nostra città ha subito appesantimenti burocratici che ne hanno di fatto rallentato lo sviluppo a causa della sua appartenenza Provincia di Roma, di cui l’Area Metropolitana sarà una fotocopia. Senza contare che, non aderendo al comprensorio di competenza della Capitale, Civitavecchia scongiurerà definitivamente il rischio di realizzazione di una discarica nel suo comprensorio. Inoltre, le città che fanno parte del comprensorio dell’Alto Lazio hanno storie, tradizioni e culture comuni. E’ per questo che anche dal punto di vista logistico e dello sviluppo risulta senz’altro più sensato e razionale che si riuniscano in un bacino comune di servizi per i cittadini e le imprese che insistono in questo territorio. Spetta quindi agli amministratori del Nord del Lazio creare un ambito ottimale che può essere denominato in qualsiasi modo, ma che abbia competenze in merito ai servizi essenziali quali appunto acqua, sanità e rifiuti”. Da Moscherini arriva quindi l’invito affinché il Consiglio comunale si esprima sulla questione entro i termini stabiliti. “Non può essere certo un viaggio in Cina di alcuni consiglieri di maggioranza – conclude – a far rimandare la decisione o addirittura ad impedire l’espressione della massima assise cittadina entro la data del 2 ottobre, in cui è prevista la deliberazione del nuovo piano di riordino degli enti locali”.
Intanto il Consigliere comunale di maggioranza Fabrizio Lungarini, presente giovedì alla riunione del Cal, smentisce che il Comune abbia già comunicato la propria adesione all’Area Metropolitana, come denunciato ieri dal Consigliere Pdl Zappacosta. Ho personalmente preso parte ai lavori – spiega Lungarini – raccogliendo le impressioni degli altri sindaci interessati dalla riforma. Lo scopo dell’ incontro, rinviato poi alla prossima settimana, è dunque quello di informare le singole amministrazioni sugli elementi utili ad orientare le scelte dei Consigli Comunali che saranno chiamati ad esprimersi in prima battuta sull’adesione o meno alla Città Metropolitana.Nessuna scelta è stata dunque fatta e nessuna dichiarazione definitiva è stata resa dal sottoscritto. L’allarme lanciato dal consigliere di minoranza Zappacosta è dunque non soltanto strumentale, ma anche frutto di una cattiva informazione. La posizione del sindaco è già nota da tempo e in qualità di delegato ho rappresentato la preoccupazione di Tidei rispetto ad un riordino non razionale dei confini della provincia di Roma”.
Ciò detto Lungarini non nasconde comunque la sua posizione favorevole all’Area Metropolitana. “La scelta che Civitavecchia dovrà fare non potrà prescindere dall’ascolto delle prospettive dei comuni limitrofi e dalle loro decisioni, osservando anche i comportamenti di alcuni Sindaci che stranamente premono per la nostra adesione alla provincia di Viterbo. Sindaci che guarda caso rappresentano sedi di Porti che attualmente servono la capitale in misura minore rispetto al Porto di Civitavecchia. Ed allora tornano alla ribalta i grandi progetti per la espansione del porto commerciale di Fiumicino, che pare leccarsi i baffi all’ipotesi della trasformazione di Civitavecchia nel porto di Viterbo. Così dopo decenni passati ad affermare la centralità delle nostre attività portuali, ci potremmo trovare a dare il via libera all’erosione del nostro raggio d’azione”. “Per questo – conclude -non riesco a capire la posizione ambigua di Sel che proprio sul porto ha fondato e fonda le sue meritate fortune. E non riesco a capire perché non si preoccupino dell’ipotesi di una nuova provincia i pendolari che subirebbero senza ombra di dubbi nuovi disagi dal distacco degli obiettivi provinciali da Roma a Viterbo. Aprire la discussione e decidere di staccarsi da Roma è un rischio concreto e allo stesso tempo un salto nel buio”.