Rifiuti. La CGIL: “E ora cosa si fa?”

CIVITAVECCHIA – Da Diego Nunzi, della segreteria CGIL Cdtlt Civitavecchia Roma Nord, riceviamo e pubblichiamo:

“E ora cosa si fa?
Il Tar si è pronunciato, ed ha accolto il ricorso di colei che amministra la capitale, evidenziando, da una parte la incapacità della stessa di organizzare e programmare l’uscita dalla emergenza rifiuti (ammesso che dopo 4 anni si possa ancora parlare di emergenza), annullando, di fatto, una ordinanza della Regione Lazio che preannunciava un commissariamento del Comune di Roma.
Ed è paralisi. Anzi, più che di paralisi parlerei di implosione del sistema.
In mezzo, tra amministratori incapaci di gestire ed altri incapaci di commissariare, i territori che ne pagano le inefficienze.
Si, perché l’incapacità della Capitale di programmare impiantistica sul proprio territorio per fronteggiare l’emergenza ed anche l’ordinario in materia di rifiuti, fanno si che l’emergenza durerà ancora a lungo.
E, altrettanto certo, è che l’incapacità di commissariare ed agire della Regione, che finchè la puzza dei rifiuti non raggiunge ai piani alti del palazzo della Pisana non si muove, si finge morta, come un opossum col predatore nei paraggi, non aiuta in alcun modo l’uscita dalla crisi nella Capitale.
Per cui, il trasferimento di rifiuti fuori dal raccordo e dal Comune di Roma, è destinato a durare ancora a lungo.
E mentre chi dovrebbe risolvere la cosa, si diletta in cause e ricorsi i territori, non il Comune di Roma, ma altri Comuni, tipo Civitavecchia e Viterbo, sono costretti a farsi carico della “monnezza” di Roma.
Si, costretti, perché quelle ordinanze la Regione le sa fare bene, mica le sbaglia!
Del resto è noto, da anni, che il concetto di Regione, finisce ai bordi esterni del raccordo. Mentre Roma, figuriamoci, “Caput mundi” non ha confini, certo, non per distribuire ricchezza, ma per spargere rifiuti si.
La povera sindaca “non ha terreni utili sul territorio del Comune di Roma “ ricorre spesso sta storia. E continua imperterrita a cercare altrove siti in cui ammucchiare monnezza.
Poco importa chi ne fa le spese, purché il Colosseo resti pulito, con tutto ciò che c’è intorno.
Poco importa, se i Comuni e le popolazioni costretti a sobbarcarsi anche il surplus di rifiuti vadano in affanno, si vedono scippare quei pochi frammenti di terreno utile ai loro bisogni, e coi terreni le speranze di una svolta che non costi salute, precarietà occupazionale, lavori di qualità.
Roma è Roma!
E Il Lazio? Il Lazio si elegge coi voti di Roma, e poi chissenefrega se oggi gli abitanti di quei Comuni si incazzano e sbraitano.
Sono pochi, tanti voteranno lo stesso per loro, perché l’alternativa fa schifo più dei rifiuti che arrivano.
E in fondo, se anche non andranno a votare, la partita si gioca a Roma, basteranno quelli.
Forse…
Forse dovremmo, invece, cominciare a reagire.
Forse, dovremmo cominciare a rivendicare una dignità territoriale, anche su questo tema.
Forse è il momento di dire: riempiteci il Colosseo, l’Olimpico, il Flaminio, il Campidoglio e la Pisana con la vostra immondizia…”

Diego Nunzi – Segreteria CGIL Cdtlt Civitavecchia Roma Nord