Reginella: “Di Ludovico non è più il Presidente dell’Ater”

Farbrizio ReginellaCIVITAVECCHIA – “Di Ludovico non deve più parlare perché non è più il presidente dell’Ater. È decaduto dalla carica il 10 agosto scorso per effetto della norma statutaria regionale. Alla città basta quello che ha fatto per cinque anni, cioè nulla”. Così interviene il consigliere comunale del Pdl Fabrizio Reginella, sul recente intervento sulla stampa del presidente dell’Ater Gianfranco Di Ludovico. “La recente norma statutaria regionale – dice Reginella –  prevale su ogni disposizione organizzativa degli enti da essa dipendenti e su ogni precedente previsione legislativa con essa in contrasto. Di conseguenza i componenti del Cda Ater, presidente compreso, sono decaduti il novantesimo giorno successivo alla prima seduta del consiglio regionale. Tale normativa non prevede alcun regime di prorogatio”. Tale regime era stato completamente abrogato dalla legge regionale n. 12 del 93, che prevede la decadenza degli organi quarantacinque giorni dopo la loro scadenza, la quale coincide con quella dell’amministrazione regionale che li ha nominati. “L’Ater – ribadisce Reginella – in questo momento è in regime di vacatio. Si informino poi dalle altre Ater del Lazio – prosegue Reginella – ove dal giorno 10 agosto i presidenti e i consiglieri non hanno messo più piede nelle relative sedi. Prima di lui – ricorda il vicecapogruppo del Pdl – anche Sebastiani decadde dalla carica il novantesimo giorno dopo il primo consiglio regionale e per un periodo di tempo l’Ater rimase senza organi di amministrazione fino alla nomina del commissario Scalamandrè”. Dunque, Reginella si rivolge direttamente al Direttore Generale dell’ente di edilizia popolare diffidandolo da ulteriori iniziative. “Invito il Direttore dell’Ater – avverte Reginella – a considerare decaduto ad ogni effetto di legge il Cda e lo diffido dal corrispondere ai componenti qualsiasi emolumento dopo il 10 agosto scorso. Se non ricordo male anche l’allora direttore Nunzi fu costretto a recuperare gli emolumenti corrisposti in più ai consiglieri per analogo motivo. Di Ludovico torni definitivamente dove era prima e si faccia un esame di coscienza su quanti danni ha arrecato alla città, lui e chi ce lo ha mandato. Io – prosegue Reginella – non dimentico la disperazione della Sig.ra D’Emilio nel vedere recluso in casa il suo unico figlio colpito da una terribile malattia e la lunga battaglia politica per far adibire la struttura di un ascensore. Tutta una serie di vergogne che non hanno mai scalfito l’impudenza della ormai passata dirigenza dell’ente. Presto – conclude il vicecapogruppo del Pdl – la nuova amministrazione Ater scoprirà la pentola Di Ludovico e ne vedremo delle belle, nella speranza poi che nei novanta giorni in cui poteva fare solo atti urgenti e indifferibili non abbia fatto incresciosi colpi di coda.”