Polo Civico: “Muro di via Isonzo. Basta bugie e ritardi”

CIVITAVECCHIA – Dal Comitato Italia Viva Polo Civico riceviamo e pubblichiamo:

“Per la ricostruzione del muro di via Isonzo questi due anni sono trascorsi inutilmente ”grazie” all’immobilismo di un sindaco che solo da pochi giorni ha alzato la voce sul crollo, e a un presidente Ater che, da quanto ci risulta, invece di adoperarsi per un rifacimento tempestivo va raccontando bugie utili solo ad allungare i tempi per l’intervento e per la ripresa in sicurezza di una viabilità fortemente compromessa. Grazie sindaco, grazie presidente: di peggio non potevate fare. Adesso quanto tempo ancora la Città deve aspettare per riavere ciò che le appartiene ? Quanto tempo deve ancora passare perché si arrivi alla sistemazione dell’area che sovrasta la strada, visto che sino a pochi giorni fa non risultava inviato in Soprintendenza nessun progetto di ricostruzione e sistemazione dell’area e quindi nessuna richiesta di autorizzazione all’esecuzione dei lavori ? Perché infatti, dall’accesso agli atti da noi esperito, è proprio questo che risulta: l’unica corrispondenza scambiata tra Ater e Soprintendenza è quella tra dicembre 2019 e gennaio 2020, in cui l’azienda chiedeva l’autorizzazione a procedere con urgenza ai lavori di puntellamento del muro per evitare ulteriori cedimenti e la Sovrintendenza la concedeva con PEC del 10 gennaio 2020 comprensiva anche dell’invito a far pervenire per tempo il progetto di definitiva sistemazione dell’opera. Progetto che ancora al 31 maggio risulterà non pervenuto. In proposito non si può sorvolare sul fatto che l’Ater, per bocca del suo presidente, all’indomani di un nostro sollecito, dichiarava alla stampa – che pubblicava il 2 settembre 2020 col titolo Via Isonzo, Ater al lavoro sul nuovo muro – : “Abbiamo affidato il progetto strutturale per la costruzione del nuovo muro. Abbiamo dovuto attendere la tempistica della Soprintendenza. Non appena arriverà il progetto procederemo con i lavori di costruzione. Il muro sarà in cemento armato e rivestito con le pietre del vecchio muro crollato. C’è già l’impresa incaricata”. Ora, bisogna proprio non aver memoria per dare prima esplicita assicurazione di una prossima esecuzione dei lavori e sostenere poi che (forse) è ad altri che appartiene il muro. Ma tornando al dunque, dagli atti da noi acquisiti quel via libera tanto determinante non arriverà mai perché, come abbiamo evidenziato, la corrispondente richiesta non risulta pervenuta. Ora chi ha sbagliato? Il Comune, l’Ater o la Soprintendenza ? Basta ! Siamo stufi, la Città non può essere presa in giro in questo modo. Si svolga subito un incontro tra Comune, Ater e Sovrintendenza, e in diretta streaming, cosicché tutti possano vedere e ascoltare come veramente stanno le cose, dove si annida il parassitismo amministrativo. Per ora solo una parola: vergogna”.

Comitato Italia Viva Polo Civico