Petrelli: “Usi Civici: intenzioni reali o fumo negli occhi?

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CIVITAVECCHIA – Dal Consigliere comunale Vittorio Petrelli riceviamo e pubblichiamo:

1) Un mese fa sono stati presi impegni verso i cittadini!

E’ già passato un mese circa da quando, prima gli esponenti locali di Fratelli d’Italia poi quelli del PD (che organizzarono il 5 marzo persino un convegno on line) hanno dichiarato che la Regione Lazio, in merito a questa annosa vicenda, finalmente aveva trovato la soluzione amministrativa individuata in una ricognizione catastale.
Questo impegno formale è stata confermato anche dallo stesso Capo di Gabinetto della Regione, Dott. Ruberti, proprio in quel convegno.

2) Dopo un mese, per la verità, non è successo nulla, anzi…

Qualcosa è accaduto, ma non era quello che era stato promesso. Una nota della Direzione regionale agli Usi Civici (Allegato 1) ha sconfessato il Capo di gabinetto e quanti avevano dato per certo un approccio nuovo della Regione alla questione.
Questa nota dichiara infatti che la Direzione regionale degli Usi Civici ha nominato un proprio consulente all’interno delle cause accese da alcuni cittadini presso il Tribunale agli Usi Civici con un intervento ad adiuvandum. Ma a cosa serve? Il corso della vicenda non cambia e neanche quello di una causa in tribunale perché più che l’ausilio della Regione sono determinanti gli atti che i cittadini hanno reperito (si vedano le aste di vendita del 1827).
E risulta determinante per i cittadini ricorrenti una sentenza passata in giudicato, la nota sentenza Antonelli (ossia la sentenza Corte di Appello-Sez. Usi Civici del 20.05.1993), che ha stabilito che per il mappale 309 non si applica la sentenza del 19/’90.
La conclusione è quindi semplice: la Regione Lazio invece di far perdere tempo e soldi ai cittadini, inventando soluzioni che non risolvono nulla, doveva già da tempo applicare questa sentenza. Ci si aspettava, all’indomani di quelle dichiarazioni, che l’applicazione della sentenza Antonelli fosse cosa fatta anche come ha tenuto a dichiarare il Capo di Gabinetto sempre in quel convegno.

3) Un terzo della Tenuta delle Mortelle, il mappale 309, è stato di proprietà degli Antonelli. Cosa significa?

Che è stato inserito erroneamente nella ricognizione catastale grazie a una perizia completamente errata in virtù degli atti processuali che non lasciano spazio a fraintendimenti.
C’è da aggiungere che sulla vicenda del mappale 309 sono presenti gravi violazioni amministrative:
• mancata esecuzione della sentenza,
• mancato accesso agli atti in quanto ci è negato la copia dell’integrazione della relazione del perito dell’U.A. che ha confermato la natura demaniale del mappale 309.
Com’è possibile che sul mappale 309 esistano due perizie ( c’è anche quella prodotta dal perito demaniale incaricato dal Comune) che giungono a conclusioni opposte nonostante siano stati consegnati pure gli atti processuali che sono chiari ed inequivocabili? Con buona pace dei soggetti istituzionali che sono chiamati in questa vicenda.
Può una Comunità intera essere beffata da un perito demaniale?
Qui c’è in gioco la credibilità dell’Istituto dell’Uso Civico stesso. Ci auguriamo da italiani, in virtù anche di quelli che hanno donato la propria vita per la Patria, che qualche uomo, che ricopre un ruolo in questa vicenda, trovi l’orgoglio di confutare quelle dichiarazioni utili solo ad interessi di parte, lontane dalla verità dei fatti e irrispettose verso quegli atti privati che ne hanno rivelato la natura.
Come può il Presidente Zingaretti, l’assessore Onorati, il Capo di gabinetto e tutti i soggetti politici della Regione rimanere indifferenti a queste violazioni? E soprattutto quelle dichiarazioni di Ruberti erano intenzioni reali o solo fumo negli occhi?

4) Il tempo che passa è un danno maggiore e più consistente per i cittadini.

Tutto ciò si traduce in una profonda ingiustizia verso i cittadini perché li colpisce nel bene primario che è la propria casa, quella comprata con tanti sacrifici. Qui ci sono cittadini che hanno subito danni e continuano ad averli. Ci sono famiglie che sono state chiamate a risarcire un danno che ammonta a 90 mila euro per ciascun nucleo familiare solo perché avevano venduto un terreno edificabile e sono state citate per danni non potendo più avviare i lavori di edificazione del nuovo fabbricato.
C’è, per citare un’altra storia ben più grave, il caso di una donna di 57 anni, caduta da tempo in depressione, rientrata dall’estero dove svolgeva lavori occasionali, la quale dopo la morte del padre sperava di vendere (per sopravvivere!) l’immobile ereditato ma, per effetto della Determina regionale n. AO7844 del 30 settembre 2013 che applica gli Usi civici a quella casa, non ha potuto e non può vendere, non può quindi programmare la sua vita nella libertà di cui avrebbe pienamente diritto. Per superare l’ostacolo le viene suggerito dall’agenzia immobiliare di fare il consolidamento, per svincolarsi. Inizia così la pratica e paga tutti persino l’Agraria con circa 1000 euro ma la sentenza n.113 del 2018 della Corte costituzionale blocca tutto e rende nullo lo svincolo che stava per concretizzare. Ad oggi la signora è caduta in depressione, si sente derubata del proprio futuro, non ha i soldi per fare una conciliazione (6.000 euro non sono così pochi!) né ha diritto al reddito di cittadinanza. La signora è a carico del fratello e anche se ha affittato la casa, detratte le imposte ben poco le rimane, forse solo la povertà e la sua depressone sono dati sicuri.
Ci sono anche militari che hanno acquistato casa e, trasferiti altrove, non si trovano nelle condizioni di acquistare una nuova abitazione non potendo vendere quella di Civitavecchia e, seppure abbiano attivato dal 2015 i ricorsi presso il Commissariato agli Usi Civici, ancora debbono essere esaminati i loro ricorsi e la prospettiva ha un destino già segnato: quantunque si vinca ci sarà un ricorso dell’U.A. in appello. E questo nonostante potrebbero beneficiare entrambi della sentenza Antonelli! Ne potremmo raccontare tante altre di testimonianze come queste …
Possiamo aspettare altro tempo? Solo chi vive lontano dai cittadini, solo chi è un ipocrita può rimanere indifferente”.

Vittorio Petrelli – Consigliere comunale