“Nel nostro programma era scritto a chiare lettere no all’inciucio”

CIVITAVECCHIA – Care democratiche, cari democratici. E’ indubbio che stiamo vivendo il momento più triste e buio della breve storia del nostro Partito. Sicuramente i fatti che si sono sussegui dalla prima chiamata all’elezione del Presidente della Repubblica hanno scosso fin dalla base l’unità del PD. Non capiamo quale è stata e come sia stata decisa la linea politica che ha portato prima alla proposta del Senatore Marini e poi quella che ha portato in maniera sicuramente troppo frettolosa (e il risultato non ci da che ragione) del nostro padre fondatore Romano Prodi che è stato impallinato da ben 101 nostri franchi tiratori. Già questo primo dato politico è emblematico della scarsa visione di insieme dei nostri dirigenti nazionali le cui dimissioni, partendo dal Presidente Rosy Bindi arrivando al segretario Bersani e tutta la segreteria, riteniamo doverose. Non ci soddisfa l’elezione del Presidente
Napolitano la cui scelta è la rimarcata dimostrazione dell’incapacità della politica di trovare soluzioni nuove. Il terzo evento che ci lascia basiti sono i lavori della direzione nazionale. La linea che è uscita fuori, cioè di lasciare carta bianca al Presidente Napolitano, è una linea che non ci rappresenta ma altre vie temiamo potrebbero risultare molto peggiori. Non possiamo accettare di buon grado di veder votata la fiducia ad un governo con una
coalizione differente da quella chiamata “Italia Bene Comune” che è quella che abbiamo votato e che abbiamo fatto votare. Proprio per questo vogliamo chiedere scusa a tutti i nostri coetanei a cui abbiamo chiesto il voto per questa coalizione promettendo un governo di cambiamento. Un cambiamento impossibile in un governo con ministri del PDL o che abbiano chiuso il loro percorso politico all’interno delle istituzioni nazionali. Una cosa sarebbe stata un governo di scopo, un’altra è un governo di larghe intese con Berlusconi & co. Nel programma di “Italia Bene Comune” era scritto a chiare lettere “No all’inciucio”. Ci preoccupa infine chi fra i dirigenti nazionali preme affinchè venga espulso chiunque non voterà la fiducia al governo Letta. Dopo i fatti susseguiti alla votazione per Prodi ci vuole coraggio per cacciare chi dissente. Detto questo noi non ci vergogniamo di far parte del Partito Democratico. Critichiamo fortemente tutte le scelte fatte nell’ultima settimana ma ci sentiamo parte di questo percorso comune. Fortunatamente ci andiamo a dirigere verso una nuova fase congressuale di cui ci permettiamo di proporre il nome dei lavori cioè “O cambiamo davvero o muoriamo”.

Giovani Democratici di Civitavecchia