Manifestazione contro i vertici dell’Agraria: Andate a casa”

CIVITAVECCHIA – Si è svolta questa mattina sotto la sede dell’Università Agraria di Civitavecchia una manifestazione che ha coinvolto cittadini, le associazioni Forum Ambientalista, Lipu, Comitato Sole, Friday for Future e Collettivo no al Fossile, esponenti del Comitato Usi Civici e soci dell’ente.

Doppia contestazione all’operato dell’università che ha riguardato non solo l’aspetto propriamente interno con un CdA scaduto da oltre un anno e una gestione critica degli usi civici ma anche i contestati lavori svolti dallo stesso ente a fosso del Marangone e Colle Angelo. Sul piede di guerra l’associazione Forum Ambientalista che ha chiaramente definito “devastazione” l’intervento effettuato sui terreni dell’Università, evidenziando attraverso le parole di Simona Ricottila vergogna e lo scempio di quell’attività” con l’invito rivolto al comitato esecutivo di “andare a casa perchè abusivi”. “Un’altra devastazione del genere sul nostro territorio non vi sarà concessa” ha chiosato la Ricotti.

Intervento energico nei confronti dell’Università anche da Riccardo Petrarolo del Collettivo no al Fossile: “I dirigenti dell’Agraria sono ormai un corpo estraneo alla nostra città e il fatto che nelle scorse settimane abbiano rivendicato la devastazione, un vero e proprio atto vandalico, nei confronti della macchia mediterranea la dice lunga su quale visione hanno del bene comune. Se ci sono istituzioni complici, se ci sono amici degli amici che vi fanno passare queste magagne, la cittadinanza qui in presidio oggi è la testimonianza che tutto questo non può e non deve passare inosservato. Avete raso al suolo e desertificato intere aree di macchia mediterranea, è ora di fare le valige e andare a casa.”

Il presidio si è svolto in maniera pacifica con la presenza delle forze dell’ordine. L’invito alle “dimissioni e ad andare a casa” è stato più volte rivolto al Comitato Esecutivo ancora in carica nonostante il mandato sia scaduto ad aprile 2020. Evidente è ormai il totale scollamento tra la città e l’Università Agraria che i beni collettivi dei cittadini, beni pubblici, si trova ad amministrare.

Le elezioni sono state fissate dallo stesso ente ad ottobre 2022, dopo due anni e mezzo la fine del mandato, ma se gran parte della città che l’Ente rappresenta non riconosce il lavoro fatto, se gran parte della città si sente intrappolata in una gestione scaduta, se gran parte della città si ribella a quella che viene definita una “bonifica” e la vive come uno sfregio al proprio territorio, che senso ha rimanere in carica? Nell’interesse di chi?