“Ma quale sinergia Authority-Porto!”

ManueddaCIVITAVECCHIA – Dopo il famoso tavolo tecnico sull’inquinamento portuale convocato per tranquillizzare gli armatori, il sindaco propose di affidare i controlli sulla qualità dell’aria al cosiddetto Osservatorio Ambientale, ovvero la struttura, gestita dai comuni consorziati di Civitavecchia, Tolfa, Allumiere, Santa Marinella e Tarquinia, che vivrà fintanto che l’Enel continuerà ad erogare il milione di euro annuale e che registra dati inutilizzabili ai fini di quanto previsto dalla normativa vigente in materia di qualità dell’aria.
Basta ricordare questo fatto per capire che l’Accordo siglato tra Autorità Portuale e Arpalazio (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio, ente pubblico istituito con legge regionale n. 45 del 06.10.1998) per il monitoraggio della qualità dell’aria non ha nulla a che vedere con il tavolo di Moscherini e con una presunta sinergia tra Comune e Porto.
Si tratta di un’iniziativa che testimonia, piuttosto, la volontà dell’Autorità Portuale di attuare finalmente una delle prescrizioni impartite nei vari decreti di Valutazione di Impatto Ambientale e che, ovviamente, individuava nell’Arpa il soggetto deputato a pianificare e gestire il monitoraggio della qualità dell’aria.
Ora è necessario che siano rispettati i tempi previsti nell’Accordo e che l’Arpa possa svolgere il proprio compito senza condizionamenti. Non è difficile, infatti, prevedere i vergognosi piagnistei che arriveranno da quanti hanno la missione di negare l’evidenza, minimizzando la portata del carico inquinante collegato al porto, primi fra tutti i “tranquilli da Pincio”. Queste figure estremamente nocive per la collettività accolgono a braccia aperte e, soprattutto, in silenzio qualsiasi forma di inquinamento, concentrati esclusivamente sulla loro ricca carriera o sul tentativo di elemosinarne una. Come virus informatici, i “tranquilli” di ogni ordine e grado eseguono se stessi all’infinito, facendosi la caricatura a vicenda sui giornali e in televisione. L’unico antidoto è la capacità dei cittadini di isolarli e rimuoverli.
D’altra parte il controllo della qualità dell’aria è solo una delle tante cose da fare. È necessario agire sulla prevenzione, ad esempio proseguendo e intensificando i controlli sui combustibili utilizzati e sulle manutenzioni dei motori e, parallelamente, programmando la realizzazione dei collegamenti elettrici per le navi in banchina, una grande opportunità per Civitavecchia che potrebbe beneficiare di una drastica riduzione delle emissioni delle navi ormeggiate e di un’immagine positiva a livello nazionale e internazionale. Certo bisognerà convincere i “padroni del vapore” che conviene anche a loro, impresa tutt’altro che impossibile, specie nel settore delle crociere, con alcune navi di nuova generazione che, all’insaputa dei “tranquilli”, sono già predisposte per ricevere energia dalla rete elettrica.