“Ma Moscherini vive a Civitavecchia o in un’altra città?”

CIVITAVCCHIA – Ma Moscherini vive a Civitavecchia o ci viene ormai raramente quando c’è seduta di Consiglio Comunale?
Il dubbio sorge perchè forse l’ex sindaco dimentica o fa finta di non ricordare che la nostra città non ha assolutamente bisogno di sfruttare ancora il territorio per la trasformazione in profilati del gesso scartato dal carbone per creare 200 posti di lavoro, come sostenuto dallo stesso, visto che questo comporterebbe una ulteriore innalzamento dell’inquinamento presente a Civitavecchia.
Questa sua pericolosa ipotesi si tradurrebbe nella costruzione, al posto del Bosco, di un vero e proprio cementificio. Ed è questa la motivazione della ubicazione del Bosco sotto la centrale Enel, perchè l’area verde serve soprattutto ad occupare una zona che altrimenti sarebbe occupata proprio da industrie collegate all’attività dell’Enel, e questa è una delle motivazione intrinseche del suo essere una prescrizione VIA del Ministero dell’Ambiente.
Ricordo che Civitavecchia ha già avuto per decenni un cementificio proprio al centro della città con conseguenze abbastanza importanti sulla qualità della vita dei civitavecchiesi ma forse l’ex sindaco, non essendo nato e cresciuto a Civitavecchia non conosce la storia recente della nostra città e non sa quanti disagi ha portato quel cementificio e le tante attività industriali sorte sul territorio civitavecchiese.
Nessuno vuole frenare lo sviluppo di Civitaveccchia ma credo che oltre alla già enorme crescita e allargamento del porto sia necessario puntare non più solo sullo sviluppo industriale ma su quello turistico ambientale e culturale. In una parola sulla sostenibilità ambientale.
Come fanno migliaia di città in Italia e in Europa. La sostenibilità mi pare di capire sia una parola che non entra nel vocabolario di Moscherini che si limita a parlare di sviluppo industriale e fa finta non sapere che la costruzione della mega banchina davanti alla Frasca, dicesi Termina Cina/Asia/ Piattaforma Logistica Italia, ha ovviamente bisogno di aree retroportuali che guarda caso coincidono proprio con l’area dove è previsto il Bosco Enel. Del resto lo stesso Ministero dell’Ambiente lo scorso 21 settembre 2012 ha comunicato al Comune di Civitavecchia che “ha predisposto l’avvio di specifici approfondimenti da parte della Commissione Tecnica che in prima battuta ha ritenuto di confermare la realizzazione dell’area a verde, attesa la prioritaria valenza di compensazione ambientale di tale opera, escludendone però la fruizione del pubblico a fini precauzionali e per eliminare qualsivoglia ipotizzato rischio per la salute umana”. Così ha scritto il Ministero e quindi il bosco si deve fare li. Punto. E non dice l’Assessore all’Ambiente o il Sindaco ma il Ministero dell’Ambiente , lo stesso che anni fa lo ha previsto come compensazione ambientale di un prezzo altissimo pagato dal territorio civitavecchiese, e non solo, per la realizzazione della centrale a carbone. Perchè la nostra città vessata da anni di inquinamento atmosferico deve accontentarsi sempre delle briciole? La bonifica del terreno dove è attualemente ubicata la realizzazione del Bosco deve essere effettuata da chi ha inquinato, ovvero Enel che ha mezzi, uomini e soprattutto finanze. Mi pare ovvio e sottinteso perchè chi inquina deve bonificare ma questo non può e non deve essere un problema della città, già impegnata a “bonificare” i polmoni dei suoi cittadini, ma dell’Enel.
Sarà che la mancata riconferma a sindaco di Moscherini ha fatto saltare questo, come altri diabolici e spaventosi progetti e che adesso cerca in tutti i modi di rifilare alla città mettendosi a disposizione della maggioranza? Invece di provare ad intonare il canto delle sirene a chi che ha messo nero su bianco nel programma elettorale proprio la realizzazione del Bosco Enel nell’area prevista in passato, faccia Moscherini un esame di coscienza sul suo disastroso quinquennio che ha portato sfacelo e nessun risultato nè in termini di occupazione, visti i risultati di HCS, e mi limito a questo, che in termini di tutela ambientale.
Infine un chiarimento sulla riqualificazione dei fossi. Perchè come ho più volte prosto a Moscherini quando era sindaco invece di spostare i soldi per la realizzazione del Bosco Enel sulla riqualificazione dei fossi cittadini non chiedere proprio all’Enel anche in aggiunta la bosco questa ulteriore opera di risanamento ambientale?
Come si fa a fare di Civitavecchia un centro termale d’eccelenza con due centrali, un mega porto e un ulteriore cementificio? Chi verrà a fare i bagni alle Terme con queste ingombranti presenze industriali?
Civitavecchia, e sopratutto i polmoni dei suoi figli, hanno bisogno di altro .Non certo dei tornare al passato con un’altra fabbrica del cemento ma di proiettarsi su uno sviluppo sostenibile. Che non passa nè dal Terminal Asia/Cina/ Piattaforma Logistica Italia nè dalla realizzazione di un ulteriore nuova, ingombrante e soprattutto pericolosa industria.
Civitavecchia ha bisogno della sostenibilità ambientale che si può e si deve tradurre in progetti e idee che viaggiano a velocità triple rispetto all’allargamento del porto e alla crescita, ancora , di ulteriori servizi per l’Enel e di nuove industrie.
Siamo la porta di Roma sul Mediterraneo, e abbiamo tutte le carte in regola per puntare sui beni culturali e ambientali che possono fare sistema con l’Etruria e tutta l’area del Monti della Tolfa. Le scelte, sbagliate che facciamo oggi ricadranno come una mannaia non tanto sulle nostre vite ma su quelle dei nostri figli. Della maggioranza come dell’opposizione. Pensiamoci bene. Su questo sono la prima a fare un appello alla minoranza a riflettere bene prima di fare passi avventati solo per qualche briciola in più. Non ne abbiamo bisogno. E soprattutto non possiamo reggere ancora la pressione inquinante sulla nostra città.

Roberta Galletta – Assessore all’Ambiente