“Lo scempio infinito”

CIVITAVECCHIA – Da Diego Nunzi, della CGIL Camera del lavoro territoriale Civitavecchia Roma Nord riceviamo e pubblichiamo:

“Ancora una volta, il nostro territorio è costretto a subire conseguenze della incapacità altrui.
Ancora una volta, costretti, nostro malgrado, ad essere servitù al servizio di altri, che sia il Paese o la Capitale.
Ancora una volta, senza nulla in cambio.
Succede con la servitù energetica da 70 anni, per lo smaltimento di armi chimiche da oltre 50 anni, per l’inserimento nei territori individuati quali siti di accumulo di materiale radioattivo nel viterbese, per la monnezza, ogni volta che Roma è nei guai coi rifiuti.
Poco importa che questo territorio stia disperatamente lottando per riappropriarsi della dignità perduta, per liberarsi dalle catene che per troppo tempo hanno deturpato natura, paesaggi, polmoni, e condizionato ogni possibile alternativa di sviluppo.
Succedeva. E succede ancora: Emergenza rifiuti a Roma e la Regione autorizza il conferimento dei rifiuti capitolini in una discarica che si voleva chiudere.
Paradossalmente, Civitavecchia paga, per smaltire parte dei propri rifiuti altrove. Pagano i cittadini. In cambio, la Regione risolve le incompetenze della Capitale accumulando a Civitavecchia e Viterbo tonnellate di rifiuti romani. Pagando, semmai, i proprietari della discarica, ma niente di niente al territorio.
Questa tendenza va cambiata.
È inaccettabile ecologicamente per il territorio che ha già pagato tributi importanti al servizio del paese. Lo è moralmente nei confronti dei cittadini che differenziano rifiuti e rivendicano una maggiore attenzione per lo spazio in cui vivono.
È stato approvato il piano regionale rifiuti, che definisce gli Ambiti Territoriali Ottimali del Lazio. L’aver suddiviso Roma e la sua provincia in ATO La Capitale e Sub ATO l’intera provincia, lascia presagire che la tendenza di scaricare altrove, al bisogno, i rifiuti della Capitale, anche per emergenze derivanti da palesi incapacità gestionali, non avrà mai fine. Ne è conferma l’iter di autorizzazione di impianti di smaltimento con capacità ben oltre il reale fabbisogno a Tarquinia.
È necessario, a parer nostro, aprire un immediato confronto con la regione che preveda la fine , da subito, di questo stato di cose. Occorre pianificare soluzioni che diano effettivamente risposte al problema. Un’emergenza non può durare anni e le soluzioni non possono essere sempre le stesse.
Così è consuetudine.
È nostra intenzione attivarci da subito, anche con CISL e Uil, per chiedere alla Regione Lazio la cessazione immediata del conferimento sul territorio dei rifiuti Capitolini e per valutare diverse soluzioni che tengano conto delle realtà ambientali di Civitavecchia e di tutto il territorio dell’alto Lazio..

Diego Nunzi – CGIL Camera del lavoro territoriale Civitavecchia Roma Nord