“L’Enel non può rimangiarsi gli accordi firmati”

CIVITAVECCHIA – “Enel deve rispettare la convenzione”. Il nuovo, ennesimo appello arriva da Mauro Cosimi, Responsabile UGL Chimici-Energia Civitavecchia, che torna sul caso di Ernesto Tarallo e degli altri cinque dipendenti licenziati da Tirreno Power dopo che il colosso energetico nei giorni scorsi ha ribadito di non voler procedere al reintegro dei lavoratori licenziati a Torre Valdaliga Sud, così come previsto invece dall’accordo siglato nel 2003 a seguito della riconversione a carbone di Torre Valdaliga nord.

Credo e comprendo che gli attuali dirigenti dell’azienda elettrica a quell’epoca ricoprivano altri incarichi, ma io c’ero, tra mille maledizioni in quel pomeriggio nella ex centrale di Fiumaretta alla stesura della convenzione con i legali ed i rappresentanti dell’Enel – afferma Cosimi – Il sottoscritto, con un mandato ben preciso, insieme all’allora consigliere comunale Vittorio Petrelli ha discusso sul famoso punto 6.6 della convenzione, dove cito ‘Per quanto riguarda le altre attività, nel Comune di Civitavecchia, l’Enel si impegna a non procedere a licenziamenti collettivi. Per le ulteriori necessità di nuove assunzioni per le attività di esercizio della centrale e per quelle connesse alla movimentazione del carbone, Enel si impegna a favorire manodopera locale, ivi compreso lo strumento della cessione di contratto, con particolare riferimento al personale della centrale di Torrevaldaliga Sud che dovesse risultare in esubero, nonché eventuali ridondanze delle società Ape e Sfera in caso di cessione delle società medesime da parte di Enel’. In questa breve frase il succo di un accesa discussione al tavolo, dove le parole Esercizio e movimentazione del carbone sono state fortemente volute da noi per chiarire che non solo per la costruzione dell’impianto sarebbe servita manodopera. Per chiarire, la parola ESERCIZIO è estremamente esplicativa, tanto è che all’interno degli impianti l’Esercizio è il reparto addetto alla conduzione dell’impianto stesso”.

“Comprendiamo la dirigenza Enel che non vuole creare un precedente – prosegue Cosimi – specialmente dopo il clamore delle azioni di Ernesto Tarallo, ma è indubbio che la stessa deve dare un segnale alla città che la ospita da quando la stessa azienda è nata, dal 1962. Certo è che sono passati anni, certo è però che tutti sapevamo che ci sarebbero stati esuberi a Tirreno Power perché quest’ultima, sin dall’inizio, ha dichiarato il personale, gonfiato ad arte da Enel poco prima della svendita, in esubero. Più volte ha dichiarato ed ha applicato misure di riduzione del personale che hanno ridotto il personale da più di 300 addetti ai 49 di oggi, ma per una serie di congetture, solo 14 mesi fa sono stati ufficialmente dichiarati. Oggi, forse anche grazie al punto 6.6, abbiamo un accordo di solidarietà di settore all’interno del rinnovato contratto, ed è il momento che anche grazie a questo Enel dimostri un minimo di gratitudine, oltre logicamente al rispetto di un accordo con il Comune stesso, ad una città che con mille contrasti ha comunque ospitato il più grande polo energetico del paese per decine di anni”.

Oltre a Tarallo, ricorda Cosimi, che costretto da un inimmaginabile disperazione e con grande coraggio ha intrapreso le sue azioni di protesta, ci sono altri 5 ex lavoratori che, anche se con scelte diverse nell’accettare il licenziamento “ad oggi reclamano la continuità di un posto di lavoro nel settore dovuta anche dalla solidarietà prima citata, a tutti e sei va la solidarietà della nostra O.S. e il massimo impegno per una risposta concreta al fine di evitare di ritrovarsi in mezzo ad una strada dopo 30 anni di lavoro e ben lontani dalla pensione”.