CIVITAVECCHIA – Ma cosa cerca Moscherini? Una cortina fumogena da alzare per nascondere i fallimenti della sua amministrazione? Un alibi che lo scagioni dalle colpe di non saper svolgere nemmeno quel ruolo di “Manager” per il quale è stato votato dalla maggioranza di tanti civitavecchiesi in buona fede? Certo che il convegno organizzato dal Comune su “sviluppo e occupazione” è stato un flop clamoroso e forse il primo cittadino ha bisogno di agitare le acque per distogliere l’attenzione dei media da un insuccesso così clamoroso.
Ma, caro Sindaco, proprio con la Cgil te la vai a prendere? Forse perchè si ricorda che il Segretario della Camera del Lavoro, Cesare Caiazza, affermò che Moscherini con una mano taglia i nastri (inaugurazioni effimere e fini a se stesse) mentre con l’altra taglia i servizi ad una popolazione che ha sensibilmente peggiorato il proprio tenore di vita. In particolare il Segretario Generale lanciò un allarme per quei ceti sociali già logorati dalla drammatica riduzione dei livelli occupazionali avvenuta nella nostra città anche a causa dell’ignavia di questa Amministrazione Comunale che nulla ha fatto per il rilancio dello sviluppo e del lavoro.
Certo però che bollare il sindacato come “…una struttura politica che si disinteressa dei problemi del territorio a partire da quelli connessi allo sviluppo ed al lavoro…” non sarebbe venuto in mente nemmeno al premier
Berlusconi nelle sue migliori performance nel ruolo di vittima della giustizia.
Il sindaco farebbe bene a parlare di meno e cercare di concludere (se gli riesce) questo mandato elettorale portando a casa qualche risultato concreto, altro che campo da golf a 18 buche, il Grand Hotel Marriot, le Terme di Bath, l’imperatore Traiano, Casablanca, la marina sino a Punta del Pecoraro, nautica di elité e superlusso … tutti elementi venuti fuori al convegno dell’altro ieri.
Pensi di più allo sfacelo delle strade, al verde pubblico, alle fogne che scaricano in mare, all’acqua non potabile e a dare inizio alla raccolta differenziata… tutti problemi che in questi quattro anni della sua gestione oltre a non essere stati risolti, si sono ulteriormente aggravati.
Marco Piendibene – Capogruppo Partito democratico
