Interrogazione della Attig: “Illegittima la delibera di Giunta su CSP, ora rischia il default”

CIVITAVECCHIA – Il Capogruppo de La Svolta, Fabiana Attig, dopo le ultime notizie apparse sulla stampa, interviene nuovamente sulla critica situazione di Civitavecchia Servizi Pubblici e presenta una interrogazione a risposta scritta al Sindaco e agli Assessori competenti.

A distanza di 7 (sette) mesi l’Imbarazzante silenzio da parte del Socio Unico, che ha volutamente disatteso la Delibera 78/2020 del Consiglio Comunale, che tracciava passo dopo passo il percorso di risanamento della Società, non è più tollerabile – afferma la Attig – Fortemente preoccupata per il destino che si sta prefigurando per la società partecipata ma soprattutto per gli effetti che questo comporterebbe di conseguenza per tutti i cittadini, già fortemente penalizzati da una tassazione sproporzionata rispetto i servizi erogati e, senza dimenticare poi la vertenza sociale che si innescherebbe con la perdita del posto di lavoro per centinaia di lavoratori, ho ritenuto di dover presentare una interrogazione a risposta scritta, in modo da comprendere il ‘nuovo’ piano strategico, nel caso ve ne fosse uno, che questa maggioranza ha in serbo per la CSP. Vista l’azione di censura che qualche settimana fa ho subito in Consiglio Comunale, quando in base all’art. 25 del Regolamento del Consiglio ho posto la questione come fatto importante. il Sindaco e il Presidente del Consiglio però hanno ritenuto nel mezzo del mio intervento, spegnermi il microfono e tacitare perché la questione, secondo le due massime cariche istituzionali, non era di importante rilevanza. Purtroppo il continuo evolversi ‘in peius’ della situazione economica e patrimoniale della Società e la recentissima ingiunzione di pagamento di circa un milione e mezzo del Fallimento della Civitavecchia Infrastrutture, assevera sempre di più la malaugurata ipotesi del default di Csp”.

Per la Attig, “vista l’azione illegittima commessa attraverso un mero indirizzo di Giunta, che nei fatti si è sostituita in una materia riservata dalla Legge al Consiglio Comunale che aveva deliberato in merito il proprio puntuale indirizzo sulla CSP con la delibera 78/2020”, ha chiesto se:

“tale mancata attuazione della delibera di C.C n. 78/2000 sulla ricapitalizzazione ha determinato come detto sopra il permanere di un patrimonio netto negativo e quindi di una situazione di sostanziale impossibilità per la società di accedere a linee di credito o finanziamenti bancari di ogni tipo, compreso quello da 2.000.000,00 previsto nel P.R.A adottato dal Consiglio Comunale ed oggetto di apposito emendamento approvato al punto 7 della 78/2020, non erogato – come risulta in premessa di Delibera di Giunta n.29/2021 – dalla Banca che pure aveva avviato l’attività istruttoria necessaria a deliberare il finanziamento e che, presumibilmente a fronte del permanere di una situazione di oggettiva impossibilità di finanziare la società CSP, con patrimonio netto negativo, oltre 3 mesi dopo la delibera di Consiglio Comunale che dettava puntuale indirizzo al socio circa il ripianamento delle perdite e la ricapitalizzazione dell’azienda e che sarebbe stato utile a far fronte ai debiti maturati con molti fornitori, e alle uscite di cassa cui deve far fronte la CSP, non ultima l’ingiunzione di pagamento per circa 1,5 milioni di euro, da parte del fallimento della Civitavecchia infrastrutture;

che la mancata attuazione di una delibera del consiglio comunale contenente indirizzi al Sindaco nella sua qualità di rappresentante del Socio Unico nella società municipalizzata, per di più con una delibera di Giunta, organo non certo legittimato ad intervenire o modificare atti di esclusiva pertinenza del Consiglio Comunale, come invece avvenuto con la delibera di Giunta n.29/2021 rispetto alla Delibera di Consiglio Comunale n.78/2020;

che quanto sopra avvenuto appare come un atto illegittimo, per difetto di competenza della Giunta a deliberare su una materia riservata dalla Legge al Consiglio Comunale e sulla quale lo stesso Consiglio Comunale aveva deliberato il proprio puntuale indirizzo”.

“Risposte a cui per legge, il sindaco ha l’obbligo di dare assumendosi – conclude la Attig – la responsabilità di ciò che verrà dichiarato e soprattutto degli effetti che queste produrranno sia alla CSP che all’ente di cui lui ne è il legale rappresentante unitamente a tutti i Consiglieri che hanno avallato la mancata attuazione di un indirizzo dato dal Consiglio Comunale”.