Indagine su HCS, centrodestra all’attacco

CIVITAVECCHIA – Centrodestra all’attacco dopo il provvedimento della Guardia di Finanza che nella giornata di ieri ha portato al sequestro di beni per 1,4 milioni a carico di due ex manager di HCS con l’accusa di danno erariale per la mancata riscossione coattiva della Tia 2012

“Il provvedimento reso noto oggi dalla Gdf fa seguito ad una vicenda di cui mi occupai da consigliere comunale portandola all’attenzione della massima assise cittadina e dell’allora sindaco Cozzolino che, come era solito fare, mi irrise insieme allo stesso Micchi che poi, al momento di dimettersi dall’incarico di liquidatore di Hcs, cercò di scaricare sul suo successore l’incombenza di notificare le cartelle che nel frattempo si erano già prescritte – dichiara il Consigliere de La Svolta, Massimiliano Grasso Per questo, da assessore alle partecipate, chiesi agli uffici preposti di avviare un’azione di responsabilità nei suoi confronti, così come per Civitavecchia Infrastrutture, e mi venne risposto che si attendeva l’esito del giudizio contabile. Oggi, in attesa che ciò avvenga, il provvedimento su disposizione della Corte dei Conti conferma intanto come sia Micchi che lo stesso Cozzolino, che era il capo dell’amministrazione e rappresentava il socio unico dettandone la linea, avessero ben poco da ridere soprattutto nei confronti dei cittadini e della pubblica amministrazione. Come allora segnalammo i rischi che si prospettasse un danno all’Erario, allo stesso modo oggi non vorremmo che ci si venisse a trovare in una condizione analoga rispetto a quanto sta avvenendo per Csp, con riferimento alla linea assunta negli ultimi mesi dal socio unico”.

Accuse all’ex Amministrazione Cozzolino anche dalla Lega: “Sulla vicenda delle presunte condotte illecite nella gestione della società cui era stata affidata la riscossione di tributi a Civitavecchia occorre vederci chiaro – dichiara in una nota il Gruppo consiliare – Aspettando il lavoro degli inquirenti e il giudizio della magistratura, il sequestro conservativo di beni per una cifra di 2 milioni di euro nei confronti di un ex amministratore di HCS e di un ex dirigente del Comune rappresenta un campanello d’allarme che deve essere ascoltato con la giusta attenzione, anche da coloro che governavano la città al tempo in cui si sono verificati i fatti contestati. Conosciamo la grande verve oratoria di alcuni soggetti quando c’è da discettare sulla trasparenza e correttezza amministrativa e persino sull’onestà: senz’altro il Movimento 5 stelle ci potrà chiarire benissimo ogni aspetto di questa vicenda milionaria, che interessa da vicino non solo noi, ma tutti i contribuenti civitavecchiesi”.

Presa di posizione anche da parte del Consigliere comunale del Gruppo misto Daniele Perello: “Un sequestro conservativo di due milioni di euro ad ex dirigenti e amministratori del Comune di Civitavecchia e della principale partecipata è notizia che fino a qualche anno fa sarebbe stata accolta dai soliti noti con urla e strepiti. Non è questo lo stile che personalmente mi contraddistingue, la giustizia deve sempre fare il suo corso e la politica deve assistere con attenzione a questi percorsi. Amaramente però registro che continuiamo a raccogliere i frutti di certi errori. Per me, che ero consigliere comunale di opposizione della passata Amministrazione, è impossibile non ricordare che presentavamo ricorsi e criticavamo ‘l’uomo solo al comando’. Ricordo anche di essere stato sospeso da consigliere comunale per una irruzione che voleva mettere alla berlina proprio De Leva e Micchi. In quel periodo prendemmo le difese di un lavoratore, perso di mira per antipatia politica (e non era politicamente vicino a noi) fino a far muovere le cronache nazionali. E rammento infine a me e a chi c’era che furono avanzate pesanti perplessità su come il controllo analogo (non) veniva esercitato dal dirigente, lo stesso dirigente le cui scelte (SGR in primis) condizionano tutt’ora il bilancio comunale. Allora, ci si rispondeva sciacquandosi la bocca con le grandi operazioni che avrebbero salvato la partecipata e il Comune: ma oggi, pur mantenendo un’impostazione garantista, io ho due milioni di motivi per mantenere intatte tutti i dubbi che avevo sull’esistenza di un problema, quanto meno di natura politica, sull’allora HCS (e la sua nascita) da parte dell’Amministrazione comunale, comandata alle Partecipate dall’Assessore Savignani. Se c’è qualcuno che mi può convincere del contrario, lo aspetto con le orecchie aperte”.