“Il diritto alla salute: un investimento per il futuro”

CIVITAVECCHIA – Da tempo ormai non si sa chi sia il “decisore” della sanità nel Lazio. Il perenne commissariamento, il continuo succedersi prima di uno e poi di più subcommissari, la minacciosa ombra del ministero dell’economia, sopra tutto e tutti, hanno favorito uno scandaloso scarico delle responsabilità che ha penalizzato e penalizza pazienti ed operatori.
La logica ragioneristica che guida la gestione della sanità sta provocando, infatti, intollerabili situazioni di disagio, quando non di pericolo, per la salute dei cittadini.
La chiusura di ospedali, la riduzione di posti letto nei rimanenti, la mancata sostituzione di medici ed infermieri che cessano dal servizio, gli indiscriminati tagli lineari di risorse economiche senza una valutazione delle singole realtà e delle loro reali esigenze, il temporaneo e solo parziale rinnovo del personale precario mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini rendendo problematica non solo l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza previsti dalla normativa, ma persino assicurare l’emergenza.
Pronto Soccorso intasati, ambulanze bloccate, malati assistiti in condizioni precarie sono i segni più eclatanti della difficile situazione in cui lavorano gli operatori della sanità cercando di supplire con il loro impegno alla sistematica demolizione del nostro sistema sanitario.
Con il probabile e strisciante obiettivo della privatizzazione, invece di porre rimedio alle sue eventuali disfunzioni, si fa di tutto per accentuarle con il preciso intento di dare un’immagine negativa della sanità italiana che, “ malgrado tutto”, l’Organizzazione Mondiale della sanità pone al secondo posto nel mondo dopo quella francese e per la quale lo Stato spende il 20% in meno della media degli altri paesi europei. A ciò si deve, poi, aggiungere l’elevato contributo che ogni cittadino già paga di tasca sua sotto forma di ticket o di altri balzelli.
E se altrove piove, nella nostra Asl diluvia. Da sempre sottofinanziata rispetto ad aziende con pari o, addirittura, minor numero di assistiti, l’Asl Rm F risente in maniera pesante degli ulteriori , indiscriminati tagli imposti dall’ultimo commissario governativo anche lui recentemente sostituito.
Avremmo diritto ad avere di più ed invece ci tolgono anche quello che si è risparmiato dandolo a chi è meno virtuoso di noi e non permettendoci, così, di utilizzare i soldi risparmiati per assumere il personale indispensabile per garantire la dovuta assistenza ai pazienti.
Non si dà risposta alle richieste di deroga per le assunzioni, si emanano decreti senza garantire le risorse per attuarli, si riduce il nostro già insufficiente budget per il personale e tutto questo ed altro senza minimamente curarsi di valutare i negativi risvolti di tali comportamenti sull’assistenza.
E’ tempo di guardare alla sanità da una prospettiva politica e non meramente economica ricordando che il diritto alla salute è un diritto fondamentale che la Costituzione Italiana garantisce affidandone la tutela ad un sistema sanitario pubblico, universale e solidaristico nella ferma consapevolezza che obiettivo principale non è il profitto economico ma il benessere dei cittadini.
La tutela della salute non è una spesa ma un investimento per il futuro.

Marco Di Gennaro – Consigliere comunale