“Hcs e Sot: la colpa è solo dei sindacati confederali”

CIVITAVECCHIA – Oggi i sindacati si arrabbiano tanto e mostrano i denti contro la vendita, al massimo, dell’80% della quote azionarie di Holding e Sot.
Ma con l’ex Sindaco Moscherini piegavano la schiena per una vendita che era addirittura totale. E’ giunta l’ora che tutti i lavoratori sappiano la verità incontrovertibile: le colpe sono solo delle Organizzazioni sindacali confederali.
Questa la storia certificata dalle carte e non dalle chiacchiere.
Tutto ha inizio con la delibera del Consiglio comunale n° 29 del 3 agosto 2007 contro la quale i sindacati proclamano lo stato di agitazione chiedendo la revoca della delibera in questione.
La richiesta viene confermata durante l’assemblea dei lavoratori (circa 500 dipendenti) del Comune di Civitavecchia, di Etruria Servizi e di Etm alla presenza dell’allora consigliere regionale Enrico Luciani e del consigliere comunale Marco Piendibene.
I Sindacati, di fatto, contestavano al Pincio il mancato rispetto delle relazioni sindacali, la mancata informazione preventiva e la non avvenuta contrattazione sulla nascita della Holding e delle Sot.
Stessa posizione durante l’incontro con l’allora Sindaco Moscherini e l’assessore al Bilancio Pasqualino Monti avvenuto il 16 gennaio 2008 e durante il tentativo di conciliazione avvenuto in Prefettura il 22 gennaio 2008.
Scontro frontale, quindi, che porta all’indizione di uno sciopero da parte dei sindacati.
Ma c’è di più, la Uil Fpl Lazio presenta al giudice del tribunale di Civitavecchia un ricorso ex art. 28 Legge 300/70 per condotta anti sindacale dell’Amministrazione comunale sulla mancata informazione ai sindacati, informazione propedeutica alla contrattazione sul trasferimento dei servizi comunali presso la Holding servizi.
Nel frattempo l’Amministrazione Moscherini invia una nota ai sindacati per un confronto sulla materia in questione.
Ed è qui che accade quello che non doveva accadere: Cgil, Cisl e Uil confederali decidono di sottoscrivere un documento al fine di discutere gli atti allegati alla delibera inficiando, di fatto, la volontà dei lavoratori di revocare la delibera n° 29 del 3 agosto 2007.
Il fronte sindacale si spacca: mentre Fp Cgil e Fp Cisl con Diego Nunzi e Massimo Bonomo si dichiarano disponibili la Uil Fpl, con Napoleoni e Zanforlini e l’Usb decidono di proclamare lo sciopero.
Ma ecco che, da Roma, arriva il diktat politico a firma Nunzi, Bonomo e Giampieri: sospendere ogni forma di protesta. Moscherini ha vinto.
Dopo l’ordine impartito dalla capitale la Uil Fpl Lazio si vede costretta a conciliare per un documento sottoscritto dai sindacati confederali: Cgil, Cisl e Uil.
A maggio 2008 il Consiglio comunale delibera i piani industriali senza colpo ferire nel mutismo più completo di Cgil, Cisl e Uil, alla faccia di 500 dipendenti e della revoca della delibera 29.
Ora tutti sanno che la colpa è solo e soltanto delle Organizzazioni sindacali confederali e che le bugie hanno sempre le gambe corte.

Stefano Giannini – Consigliere comunale Pd

(foto di Simone Cervarelli)