Gismondi (Cna): “Le decisioni sul futuro di Civitavecchia non le prende Tamburi”

CIVITAVECCHIA – Dal Presidente della CNA Civitavecchia, Alessio Gismondi, riceviamo e pubblichiamo:

“Tutto questo ha dell’incredibile: mentre il territorio rivendica con forza, praticamente all’unanimità, un ruolo attivo e propositivo sulla transizione energetica che, purtroppo, continua a riguardare il proprio futuro, Enel pretende di ipotecarlo per un numero indefinito di anni, infischiandosene altamente del volere di una comunità sovrana. E dire che è stato il ministero dello sviluppo economico, tramite la voce della sottosegretaria Alessandra Todde a coinvolgere il territorio, chiedendo di presentare proposte alternative, alla riconversione a gas delle centrali di Torrevaldaliga Nord e Tirreno power.
Ciò che colpisce ancora una volta è la manifesta protervia, che non arretra neanche di fronte alle legittime istituzioni: una posizione di totale chiusura non solo verso il territorio ospitante e i suoi rappresentanti istituzionali, ma anche rispetto alle dichiarate intenzioni del Governo di rivedere il PNIEC, al quale Enel sostiene di avere l’obbligo di rispondere, e nessun riguardo nei confronti sia dell’istituzione del Ministero della transizione ecologica, sia del nuovo Assessorato regionale.
Come dire: si fa il gas perché lo decido io e perché mi conviene, non devo spiegazioni a nessuno, tanto meno a Governo e Regione. Saremo disposti a lasciare sul tavolo una piccola mancia che si articola, nella promessa di un po’ di occupazione derivante da non meglio precisate “attività di natura non energetica”, beninteso su terreni intorno alla centrale, perché sulle aree del sito ci devo fare un po’ di logistica (che, semmai, è la mission delle imprese portuali). E poi, ingrati, che volete, faremo il concorso di idee e abbiamo già fatto il restyling di ben 4 parchi pubblici.
Questa è la nostra idea per il territorio, lo scambio è servito. Non entriamo nemmeno nel merito delle argomentazioni tecniche, occorrerebbero troppo spazio e troppo tempo per smontare pezzo per pezzo le assurde asserzioni del Direttore Tamburi (a cominciare dal ridicolo riferimento agli 8.000 campi di calcio); per questo ci penseranno, ne siamo certi, tecnici altrettanto validi, ma di lungimiranti vedute, in reale sintonia con il vero futuro possibile e necessario delineato già dal Papa e dall’Unione Europea. Quello che oggi è il caso di ribadire è la ferma volontà del territorio nel respingere un progetto anacronistico e inutile e di voler decidere del proprio destino e di quello delle future generazioni. Dispiace che i vertici dell’Ente elettrico assumano posizioni così tranchant, avevamo auspicato e sollecitato a più riprese un momento di riflessione e un successivo confronto nell’ottica di una vera transizione energetica, generata da tecnologie d’avanguardia che Enel propone e realizza in tutto il mondo tranne che qui. Una transizione che contemplasse la partecipazione, il confronto virtuoso stavolta, tra le esigenze dell’ente e le necessità del territorio di abbandonare una volta per tutte le emissioni in atmosfera, prendiamo atto che così non è.
Enel pensa di aver dato le carte: la città saprà far saltare il tavolo”.

Alessio Gismondi – Presidente CNA Civitavecchia