CSP, attacco dell’Ugl: “Manovre arbitrarie e unilaterali”

CIVITAVECCHIA – La scrivente organizzazione sindacale, rimane assolutamente sconcertata dalle procedure superficiali, prive di ogni logica con cui si stanno definendo i vari passaggi del personale dalla HCS alla CSP.
Purtroppo ancora una volta le nostre perplessità circa il metodo e i criteri adottati, sono divenute una certezza alle quali non possiamo fare altro che opporci in tutte le sedi opportune. L’UGL pur avendo fatto molteplici richieste di incontro al nuovo Amministratore Delegato Francesco De Leva, finalizzate alla condivisione di un criterio metodologico democratico, continua viceversa, a registrare solo atti di assoluto imperio e discriminanti. Come la scelta arbitraria di applicare l’art 2112 solo ad alcuni dipendenti mentre ad altri no. Oppure la mortificazione dell’attuale personale della Direzione Aziendale, letteralmente estromesso dalla pianificazione della nuova CSP, perché rimpiazzati da un nuovo consulente. Consulente neppure maggiormente titolato e aggiornato rispetto agli attuali quadri direttivi in pianta organica. Tant’è che la mancanza di una vera conoscenza della Società e l’inettitudine all’organizzazione, sta dando i suoi primi risultati. La prima settimana di operatività della CSP è passata nel caos più totale. Non esiste un organigramma, i dipendenti vagano letteralmente da un ufficio all’altro, non sapendo minimamente cosa fare, mentre altri risultano sovraccaricati di servizi e funzioni sottratti ad altri dipendenti rimasti in pratica senza posto. E come se non bastasse, in questo caos generale mancano i nuovi contratti di lavoro e molti dipendenti, mai convocati per il passaggio dalla nuova Società.
Per L’UGL un esordio fin troppo scontato quello della CSP, viste le premesse della sua costituzione, in totale spregio al Dlgs 175/2016 – Riforma della Partecipate – se a questo poi aggiungiamo anche il non rispetto dell’ipotesi di accordo del 19/05/2017 votato dalla maggioranza dei lavoratori. Possiamo affermare che De Leva ha fallito prima ancora di iniziare, accumulando solo debiti.
Tanto è vero che per correre ai ripari (disastri) cerca di fare cassa con i lavoratori. Abbiamo appreso dai nostri delegati che già a partire da questa settimana, De Leva “unilateralmente” applica solo quanto stabilito al punto 9 dell’ipotesi di accordo del 19/05/2017, ovvero la riduzione di una giornata di lavoro. Dimenticando ovviamente tutto il reso. Per l’UGL tutto questo è inaccettabile, i lavoratori prima e le organizzazioni poi, hanno il diritto di avere contezza di come verranno inquadrati e redistribuiti i carichi di lavoro. L’UGL non intende concedere altri spazi, gli accordi debbono essere rispettati. Le organizzazioni sindacali per mezzo dei membri della Commissione hanno l’obbligo di monitorare e accompagnare la nascita della nuova Società, sia per il passaggio dei lavoratori che del loro inquadramento e vigilano nel controllo dell’andamento complessivo della sua organizzazione, in tema di contenimento dei costi.
E’ chiaro che, se De Leva pensa ancora di gestire il tavolo sindacale in maniera non unitaria, disattendendo tutte le richieste di incontro, non rispondendo al telefono, negandosi ad una parte della commissione paritetica. E’ ovvio pensare che agisce solo in funzione di “simpatie” magari, forse, nel solo interesse di coprire strane trattative.

Per l’UGL, prima di mettere le mano in tasca ai lavoratori, De Leva deve chiarire, lo esigiamo, una serie di piccoli dettagli non secondari come ad esempio: la firma del nuovo contratto dei lavoratori passati in CSP; la distribuzione e organizzazione dell’organigramma; la mappatura delle competenze; i ruoli e le funzioni di ciascun lavoratore ivi compresi gli operativi; le mansioni attribuite; la ricerca interna del personale per la valorizzazione professionale; le eventuali sovrapposizioni di ruoli e carichi di mansioni; il ripristino dell’integrativo del dei lavoratori del Trasposto (TPL) e, a come far fronte al naturale ricorso agli straordinari applicando la giornata di sospensione. Chiarimenti non certo pleonastici se consideriamo l’assunzione e il costo del nuovo consulente, già presentato ai lavoratori, come esperto di pianificazione aziendale. un doppio costo questo, che va ulteriormente a gravare sulla spesa corrente della nuova società già fortemente compromessa
Se a breve non ci verranno rendicontate le adeguate risposte, tutte ricomprese nell’accordo del 19/05/2017 e di cui questa organizzazione ne è parte integrante. De Leva si vedrà costretto a fornire una più dettagliata analisi direttamente al Ministero del Lavoro.

Fabiana Attig – Responsabile Confederale Civitavecchia sede Zonale UTL di Roma