CIVITAVECCHIA – Anche le Università Agrarie di Civitavecchia ed Allumiere dicono no al Biodigestore.
“L’eventuale nascita di una stazione di riciclaggio per lo smaltimento dei rifiuti organici nel vicino Comune di Civitavecchia è un problema che interessa tutti – dichiara il Presidente dell’ente agrario di Allumiere, Pietro Vernace (nella foto) – Noi di Allumiere da sempre abbiamo sofferto i danni ambientali che derivano dai comuni limitrofi, in particolar modo Civitavecchia che spesso ha accettato silente gli eventi inquinanti per i quali ancora oggi ci lecchiamo le ferite. Questo ennesimo rischio per la nostra salute non può e non deve passare, quindi anche noi dell’Università Agraria di Allumiere scendiamo in campo per stare vicini in primis all’Amministrazione di Civitavecchia, che ha annunciato battaglia, poi al nostro Sindaco Pasquini con il quale siamo in linea. Il lavoro della nostra Università Agraria, ormai riconosciuto da tutti come di qualità, non si limita solo alla promozione di tutto ciò che è sano e vicino alla nostra terra, ma deve oggi più che mai essere anche di controllo per trasmettere alle generazioni future una qualità di vita che scellerate decisioni politiche rischiano di minare. Anche l’Osservatorio ambientale mette in guardia dai rischi per la salute che un impianto di Biogas può portare, quindi noi dell’Università Agraria di Allumiere gridiamo a gran voce il nostro NO, con la certezza che il messaggio univoco di tutte le forze scese in campo arrivi in Regione Lazio per un cambio definitivo della decisione presa dalla conferenza dei servizi”.
Gli fa eco il Presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia, Daniele De Paolis, che commenta il via libera della Regione al Biodigestore come un fatto “di una gravità inaudita, il simbolo di un continuo asservimento di questi meravigliosi territori agli interessi della politica sempre meno nobile, quella che chiacchiera e sbraita ma non riesce, e forse non vuole, a difendere i propri territori e i loro abitanti”.
“In prima fila c’è sempre quel Devid Porrello – afferma De Paolis – che riteniamo sia tra i primi responsabili del trasferimento dei rifiuti dalla Capitale sulle nostre terre o protagonista morale per l’inedia che lo attanaglia ogni volta che deve scontrarsi con quelli che lui ama definire i ‘poteri forti’. E la società Ambyenta Lazio rappresenta sicuramente un potere forte, deciso e pragmatico, finalizzato al conseguimento dei propri interessi. Eppure non ci sembra di aver visto Porrello scendere in piazza, incatenarsi, occupare, bullizzare, scrivere a notai o a Ministeri, magari sbagliando a leggere le risposte, per sollevare la questione ambientale a Civitavecchia e dintorni; impedire, con fatti concreti ed attraverso gli atti che la sua carica di consigliere regionale gli consente, questo ennesimo attentato alla salute di un territorio pregiato e dei suoi abitanti; schierarsi da subito contro il progetto quando, per il suo ruolo e la sua funzione, poteva essere a conoscenza della predisposizione del titolo ambientale. Sicuramente è più facile fare audience con l’Università Agraria di Civitavecchia, considerata responsabile della questione degli Usi Civici, facendo finta di non capire che non siamo noi, non è il Presidente dell’Università Agraria che pone il vincolo demaniale e quindi non lo può nemmeno togliere a piacimento, come vorrebbe suggerire l’ingenuo Porrello, peraltro in violazione di Legge”.
La personale polemica di De Paolis nei confronti di Porrello, si conclude così: “Deve però stare molto tranquillo, qualora intendesse scendere in strada per difendere la salute dei civitavecchiesi troverà noi dell’Università Agraria al suo fianco, sempre comunque. Ma dovrà impegnarsi e cominciare a lavorare veramente nell’interesse della sua gente, come abbiamo sempre fatto noi. Il nostro lavoro è sempre stato quello di tutelare l’ambiente e la cultura agro-silvo-pastorale, non solo come motore economico e di sviluppo, ma anche quale baluardo alla salute dei cittadini ed unica vera eredità trasferibile, così come siamo in grado di conservarla, alle generazioni future”.