Affidamento dei servizi pubblici a Csp, diffidato il Comune

CIVITAVECCHIA – Le Associazioni dei Consumatori CODICI e CODACONS diffidano il Comune di Civitavecchia a seguito dell’affidamento sei servizi pubblici a CSP. Lo hanno fatto quest’oggi attraverso un’istanza depositata a Palazzo del Pincio in cui si chiede l’annullamento in autotutela delle disposizioni emanate nei confronti di Csp con delibera del 31/8/2017.

“Ciò è stato fatto senza la consultazione preventiva delle Associazioni dei Consumatori prevista dalla Legge 244/2008 – rimarcano le due associazioni dei consumatori – Ma questo è stato solo l’ultimo atto di provvedimenti presi dall’attuale Amministrazione in spregio dei termini di legge relativamente la tutela offerta ai cittadini. Infatti, l’Ente, dopo essersi dotato di propria sponte, con Delibera di Giunta nr. 214/2015, di ‘un Tavolo di confronto relativamente ai temi di interesse dei cittadini consumatori ed utenti, intesi come fruitori di beni materiali e di servizi, presieduto e coordinato dal Sindaco o dall’Assessore delegato’, disattendeva tale propria disposizione non convocando MAI al tavolo le Associazioni, nonostante i ripetuti solleciti delle stesse, che non sono state in alcun modo coinvolte nel processo di totale ristrutturazione dei servizi pubblici locali, addirittura sfociato nella costituzione di una NewCo, appunto la CSP”.

“Inoltre – proseguono – leggendo sulla stampa che De Leva sembrerebbe intenzionato ad avallare la proposta di un sindacato mirante a ‘riequilibrare la situazione all’interno della Civitavecchia servizi pubblici (…) della riorganizzazione del personale (…) e di un omogeneo trattamento del personale’, siamo ulteriormente preoccupati dell’ennesimo rialzo, per alcuni lavoratori, di livelli e stipendi, con la conseguente impennata dei costi della partecipata, ancora una volta, a danno dei Consumatori”.

“Per tutti questi motivi – concludono Codacons e Codici – le Associazioni sono impossibilitate ad accettare contratti di affidamento dei servizi e relative ‘Carte dell’Utente’, imposti senza consultazione, non condivisi e fortemente lacunosi”.