Il nostro Paese è di nuovo, da solo, in testa alla Lista più prestigiosa dell’UNESCO, quella World Heritage List che riunisce le massime espressioni mondiali di tutte le Realtà più belle, varie ed interessanti del nostro pianeta sotto la voce di Patrimoni Mondiali dell’Umanità. Il Commitee (la Commissione nella quale l’Italia non ha e non ha avuto mai nessun rappresentante e ciò è sempre e comunque da sottolineare – ndr) UNESCO questa volta riunito in streaming a Fuzhou in Cina (la località e la nazione era già stata precedentemente prescelta ma la riunione – che doveva essere in presenza – aveva già avuto un rinvio, causa pandemia, l’anno scorso) per la sua 44esima Sessione ha riconosciuto all’Italia ben due Patrimoni Mondiali dell’Umanità, cosa che la riconduce ad essere di nuovo da sola, con 57 Riconoscimenti, capofila assoluta della WHL come era accaduto già per alcuni lustri da quando il nostro Paese si fregiò, a luglio 2004, di due Patrimoni Mondiali dell’Umanità nello specifico il Sito UNESCO delle necropoli etrusche di Cerveteri/Tarquinia e la Val d’Orcia.
Negli ultimi anni l’Italia era stata raggiunta in testa alla graduatoria dalla Cina (dopo una lunga “rincorsa” che la potenza asiatica aveva fatto nei confronti della Spagna – ndr) potendo vantare entrambe – Italia e Cina – 55 Siti UNESCO (pur avendo sempre locato in più nella nostra Penisola un altro Sito UNESCO in San Marino ed il Monte Titano che però dall’ONU e quindi dalla sua famosa Agenzia che è l’UNESCO – United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization – ndr, è considerato uno stato estero).
Vi è da dire, per correttezza d’informazione, che in alcuni di noi, giornalisti specializzati nella Cultura e particolarmente nei vari Riconoscimenti UNESCO (Patrimoni dell’Umanità, Patrimoni Immateriali, Riserve della Biosfera, Memorie del Mondo) e chi scrive, ad es., segue i Siti UNESCO dal 1979 quando l’Italia ottenne il suo primo Patrimonio dell’Umanità con il riconoscimento dei Petroglifi della Val Camonica (le incisioni rupestri fatte dai Camuni sulle pietre lisce lasciate dall’Ultima Glaciazione – ndr) pensavamo che la Cina avrebbe superato l’Italia soprattutto visto e considerato che la Commissione si sarebbe riunita in Cina e che, normalmente, il Paese ospitante presenta più candidature con molte chanches per cui alcune di esse possano essere riconosciute, ma questa volta non è andata così (potenza del “remoto” e, diciamolo pure, forse del momento “favorevole” che l’Italia sta godendo in tutto il mondo?) e la Cina ha presentato una sola candidatura quella di Quanzhou e quindi l’Italia è di nuovo sola nel condurre la Lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità avendo avuto due riconoscimenti uno, tutto italiano nella Cappella degli Scrovegni di Padova (ed era ora! – ndr) meravigliosamente affrescata da quell’Immenso Pittore (ed Architetto) che risponde al nome di Giotto Di Bondone e l’altro nelle splendide Terme di Montecatini, quest’ultima in una candidatura transnazionale ( non è la prima e non sarà l’ultima delle candidature transnazionali – ndr) titolata “Le Grandi città termali d’Europa”.
Entrando di più nel dettaglio: la Cappella degli Scrovegni è semplicemente un Capolavoro pittorico di un Genio che già nel 1200 rivoluzionò tale immensa arte umana fissando un punto di non ritorno andando a dipingere, con una maestria sublime espressa in tutte le sue opere (almeno in quelle che gli sono state sicuramente attribuite) con l’apice irraggiungibile di ciò proprio nella semplicemente stupefacente Cappella degli Scrovegni una meraviglia assoluta unica al mondo che per descriverla nella sua dettagliata unicità non basterebbero almeno dieci articoli specifici.
Chi scrive già dal 1997, quando Padova ricevette il suo primo imprimatur UNESCO nell’Orto Botanico ( “l’Orto dei Sempici” – ndr), si meravigliò molto di ciò pensando che il Capolavoro di Giotto doveva essere la prima candidatura della città padovana ad ottenere tale riconoscimento, scrivendo ciò ripetutamente e varie volte in varie dettagliate occasioni riguardanti i Siti UNESCO. Fra l’altro i dipinti di Giotto sono in ottima compagnia in quanto “Padova Urbs Picta” è il titolo del percorso con cui la città veneta ha candidato otto siti monumentali in cui sono custoditi altrettanti cicli pittorici, entrati adesso a fare parte del Patrimonio Unesco: in testa, naturalmente, gli affreschi di Giotto alla Cappella degli Scrovegni, e poi le pitture nella Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo agli Eremitani, in Palazzo della Ragione, nella Cappella della Reggia Carrarese, nel Battistero della Cattedrale, nella Basilica e Convento del Santo, nell’Oratorio di San Giorgio e nell’Oratorio di San Michele. Comunque, finalmente, anche la Cappella degli Scrovegni è Patrimonio Mondiale dell’Umanità e Padova è l’unica città italiana, insieme a Tivoli (Siti di Villa Adriana e Villa d’Este – ndr), a potersi fregiare di due Siti UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Differente, e non poteva essere altrimenti perché si tratta di ben altra materia, il riconoscimento di Montecatini Terme Sito transnazionale con “Le Grandi Città termali d’Europa” realtà composta da 11 città in 7 Stati nel dettaglio: Montecatini Terme in Italia, Baden bei Wien in Austria, Spa in Belgio, Františkovy Lázn?, Karlovy Vary, Mariánské Lázn? nella Repubblica Ceca, Vichy in Francia, Bad Ems, Bad Kissingen, Baden Baden in Germania e Città di Bath nel Regno Unito, tutto ciò “Quale eccezionale testimonianza della cultura termale, un fenomeno specificatamente europeo che ha avuto la sua massima espressione a partire dal XVIII fino agli anni ’30 del XX secolo e rappresentano un importante interscambio di idee innovative che hanno dato impulso a progressi nel campo della medicina e della balneologia e all’incremento delle attività ricreative attraverso la valorizzazione delle sorgenti naturali e lo sviluppo di città, quartieri, parchi, architetture e infrastrutture dedicati alla salute e al tempo libero, influenzando lo sviluppo e la popolarità delle città termali in tutta Europa e in altre parti del mondo”.
Insomma l’Italia è di nuovo da sola in testa, e con assoluto merito, alla World Heritage List che racchiude i Patrimoni Mondiale dell’Umanità con, in questo caso, la “brumale” Cina la quale ha portato solo che bene al nostro Paese. Ovvia e consequenziale la grande soddisfazione espressa in proposito dall’ottimo ministro dei Beni Culturali l’On. Avv. Dario Franceschini che in proposito ha dichiarato: “Con Padova Urbs Picta e Montecatini tra le Grandi città termali d’Europa diventano 57 i siti italiani iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’umanità: insieme ai 14 iscritti nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale dell’umanità, diventano così 71 i riconoscimenti Unesco riguardanti il patrimonio culturale italiano. Padova diventa poi, insieme a Tivoli, una delle poche città al mondo a custodirne due: un primato che rafforza la leadership culturale dell’Italia, ribadisce la vastità del patrimonio culturale nazionale e riconosce il ruolo delle comunità nella tutela e promozione dei propri beni”.
Arnaldo Gioacchini – Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale