Palazzo del Pincio: “Non siamo a rischio dissesto”

CIVITAVECCHIA – Le recenti voci di dissesto del Comune, circolate insistentemente negli ultimi giorni, hanno reso necessaria qualche precisazione da parte dell’Ufficio Comunicazione Istituzionale al fine di evitare equivoci ed inesattezze. La ricetta per ottenere il pareggio del bilancio si baserebbe su diversi tagli alla spesa e sulle nuove entrate per il Comune.

Nel Comunicato stampa del Comune, pubblicato oggi 8 marzo, leggiamo che “la situazione economico-finanziaria dell’Ente desta non poche preoccupazioni soprattutto a causa del venir meno del contributo erogato dall’Enel sino allo scorso anno. Tale contributo a titolo di compensazioni ambientali si fondava su uno specifico accordo risalente al 2008 e sebbene scaduto nel 2012 ha comportato il conferimento in favore delle casse comunali di cospicue risorse sino al 2013 per un totale di circa 60.000.000 di euro (periodo 2008-2013). Queste entrate di natura straordinaria sono state utilizzate per sostenere la spesa corrente e dunque coprire le spese ordinarie dell’Ente, mettendo in pericolo la stabilità degli equilibri di bilancio.  Quest’anno quindi non avendo la disponibilità di tali somme, le quali in ogni caso non si sarebbero potute utilizzare per assicurare il pareggio di bilancio, si sta intervenendo in due direzioni: da un lato col taglio di tutte le spese comprimibili, conservando gli interventi relativi ai servizi essenziali, sociali e per spese di manutenzione per un risparmio stimato in circa 7.000.000; dall’altro, permanendo comunque un rilevante disavanzo, con interventi sulla fiscalità generale. In particolare sono allo studio provvedimenti per innalzare l’aliquota IRPEF, salvaguardando i redditi più bassi, per istituire la tassa di soggiorno e quella per l’ingresso in città dei bus turistici. Tutto ciò per colmare la forbice creatasi rispetto allo scorso anno e scongiurare più gravi conseguenze per l’amministrazione. Va peraltro sottolineato che sulla situazione del bilancio pesa non poco la crisi delle società partecipate dall’Ente che per il 2013 hanno inciso per una spesa pari a circa 19.000.000 di Euro che è l’ammontare dei contratti di servizio, alcuni dei quali in attesa di rinnovo da oltre un anno. Le perdite di gestione della società HCS risalgono al 2011; già alla fine di quell’anno a poco più di 12 mesi dalla sua nascita registra perdite per circa 12.000.000 di euro, dovute in buona sostanza alla svalutazione dei crediti a seguito di revisione contabile, mentre per il 2012 le perdite ammontano a oltre 2.000.000 e nei giorni scorsi, nell’ambito delle riunioni con i liquidatori, si è avuta conferma di ulteriori perdite per l’anno 2013 per una somma di poco inferiore ai 2.000.000 di Euro. In tale situazione il commissario straordinario nella qualità di rappresentante del socio unico sin dal 9 gennaio 2014 ha dato direttive ad HCS richiedendo espressamente i piani di ristrutturazione industriale necessari a riportare le società in regime di equilibrio economico finanziario stabile. Ciò ha comportato l’avvio di un tavolo di confronto con i sindacati, ad oggi ancora aperto mentre nel frattempo la situazione di bilancio di HCS si è ulteriormente aggravata all’esito della sentenza del TAR Lazio che ha annullato la TIA straordinaria imposta nel 2011 per coprire le maggiori perdite dovute a svalutazione crediti. La complessità della situazione richiede quindi che le decisioni vengano adottate con particolare attenzione, contemperando le legittime aspettative dei lavoratori con gli obblighi che la normativa impone a tutela degli interessi dell’ente locale e della collettività amministrata. Ai fini di una maggiore chiarezza, giova altre sì evidenziare che l’aumento eventuale della leva fiscale con contestuale compressione della spesa pubblica è finalizzata al raggiungimento del pareggio finanziario in sede di approvazione del redigendo bilancio di previsione 2014. Cosa ben diversa – rispetto alle difficoltà dovute al raggiungimento dell’equilibrio finanziario – è invece il cosiddetto “dissesto finanziario”, perché lo stesso è previsto esclusivamente per le ipotesi di cui agli art. 244 del TUEL, consistenti in buona sostanza nell’impossibilità di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, nonché l’incapacità di far fronte validamente a crediti liquidi ed esigibili vantati da terzi. Chiarito questo, è utile infine sottolineare che, muovendo da un consuntivo relativo all’anno 2013, in corso di approvazione, che assicura il rispetto dei parametri obiettivi validi per l’accertamento delle condizioni di squilibrio finanziario, la manovra di bilancio 2014, puntando ad assicurare l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili – conclude la nota – permetterà di approvare e consegnare alla nuova amministrazione un documento programmatico che consentirà una corretta gestione in termini di equilibrio finanziario.”