LADISPOLI – L’associazione “L’AltraLadispoli” aderisce alla petizione nazionale per il finanziamento dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza per le persone non autosufficienti. Le firme saranno consegnate ai parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
“La crisi finanziaria che sta investendo l’Occidente, frutto di politiche capitalistiche che hanno privilegiato il denaro all’essere umano, continua a perseguitare la popolazione. In questo momento in cui il rischio default per l’Italia è altissimo, il governo, a parte la vergognosa immagine che dà di sé al mondo, ha partorito una manovra finanziaria indecente – spiegano gli esponenti de L’Altra Ladispoli – Ci sono tagli per tutti, il popolo italiano sembra messo tutto assieme davanti ad un maldestro lanciatore di coltelli, brandelli di carne e schizzi di sangue imbrattano questo povero territorio. Se tutti sanguinano le categorie più svantaggiate come i disabili e gli anziani non autosufficienti ancor di più, anzi con quest’ultima manovra sperano proprio che il sangue lo finiscano e muoiano del tutto. Il drastico taglio al fondo per la non autosufficienza e la proposta del Ministro Maroni di avocare a sé, in quanto Ministero dell’Interno, il diritto di decidere il percorso ottimale per tutti noi, perchè tutti noi diventiamo vecchi e inabili, è inaccettabile. Come per ogni azione repressiva messa in campo da questo Governo, le ragioni mosse a giustificare i tagli di spesa potrebbero avere una parvenza di logica. Infatti a volte intorno ad un disabile grave girano diversi servizi non coordinati tra di loro, che forniscono una prestazione analoga che si sovrappone non giovando di fatto al fruitore, ma è cosa sempre più rara in quanto grazie ai tagli di questi ultimi anni. Però asserire che tagliare i fondi aiuta a creare un servizio armonico intorno alla non autosufficienza ci sembra un controsenso”.
“La politica di questo governo – proseguono – che ritiene la disabilità e la non autosufficienza un’inutile fardello improduttivo, per trovare consenso tra la popolazione ha avviato con sagacia una campagna di diffamazione mascherata da presunta giustizia relativa alla falsa invalidità. Tutto ciò è servito a giustificare la persecuzione nei confronti di queste categorie, l’Inps infatti ha dovuto reclutare nuovi medici per richiamare a visita tutti coloro a cui è stato riconosciuto l’assegno di accompagnamento e la pensione, creando non pochi disagi a loro e alle loro famiglie. Questo accanimento verso una categoria tra le più deboli è a dir poco vergognosa e si contrappone nettamente alla Convenzione dell’Onu sulla disabilità, che il nostro paese ha firmato. Bisogna smascherare questi signori che non rinunciano a nessuno dei loro privilegi. Un movimento d’opinione circa le politiche economiche d’occidente si sta propagando da una parte all’altra dei continenti interessati. I disabili e le loro famiglie rivendicano servizi essenziali alla loro vita, non vogliono pagare debiti altrui, colpe che non hanno commesso. Grazie alla rete è possibile mantenere un contatto con il mondo e questo ci permette di sentirci meno soli. Per questo l’associazione L’AltraLadispoli ha aderito alla petizione popolare”.