Ladispoli. “Sul personale va aperta una riflessione capace di dare risposte concrete”

Tonino BittiLADISPOLI – La situazione del personale, con la discussione svolta intorno alle cosiddette progressioni orizzontali portate all’attenzione della giunta comunale, solo pochi giorni fa, e su cui si è tenuta anche un’assemblea martedì scorso, merita una riflessione profonda, necessaria, e chiara. Una riflessione tanto più necessaria adesso, dentro questa congiuntura economica che irresponsabilmente il governo nazionale ha negato per mesi. Il personale comunale rappresenta una delle risorse attraverso cui l’Amministrazione intende realizzare il suo programma e necessita, per le norme che ne regolamentano il funzionamento, di un piano di intervento pluriennale che persegua vari obiettivi intrecciati tra loro: valutazione e analisi della consistenza quantitativa e qualitativa del personale in organico, con riferimento alla sua adeguatezza rispetto ai numerosi cambiamenti che la pubblica amministrazione sta vivendo e alle nuove e numerose competenze che sono state attribuite nel tempo ai comuni; individuazione  delle carenze numeriche da colmare, motivandone le esigenze, con nuove assunzioni; realizzazione di continui processi formativi; avvio di premialità  per tutti quei dipendenti che svolgono con competenza il proprio lavoro.
Ebbene, adesso l’evidenza è sotto gli occhi di tutti: in questi anni in questo campo non si è messo a punto uno specifico piano di intervento pluriennale che coinvolgendo gli stessi lavoratori avrebbe dovuto guidare l’azione amministrativa. In generale nella nuova gestione del rapporto di lavoro, a seguito delle modifiche legislative, vi è il superamento di una cultura lavorativa prevalentemente esecutiva, per compiti, con una cultura di tipo più largo,  fondata sulla responsabilità per la gestione, in cui si ponga un’attenzione particolare alla programmazione ed al controllo dei risultati. Questi principi valevoli per tutti gli enti rappresentano per il nostro comune, come più volte affermato “sotto organico”, un momento fondamentale per assicurare il “benessere organizzativo”. Invece, ancora una volta in modo frettoloso si arriva a discutere di progressioni orizzontali in Giunta, all’inizio di dicembre, ormai con pochi spazi di confronto e con l’ennesima  intempestività  e ritardo delle progressioni verticali ed orizzontali e delle procedure concorsuali dello scorso anno che si realizzarono nell’arco di qualche giorno, anche in quel caso sull’onda dell’urgenza. Procedure concorsuali che lasciarono ovviamente molti scontenti che furono tranquillizzati solo con l’impegno che durante il 2010 sarebbero state avviate altre progressioni verticali interne, impegno che non si è rispettato a causa della normativa vigente.  
Tornando alle progressioni orizzontali proposte, i criteri adottati suscitano molti dubbi e notevoli perplessità. Ci è stato risposto che sono gli stessi criteri individuati in un regolamento che risale al 2000 circa. E già questo ci dice che a distanza di 10 anni sarebbe stato opportuno un loro aggiornamento. Una riflessione sul personale, inoltre, non può non prendere in considerazione la situazione di quel precariato che si è andato diffondendo anche negli enti pubblici in questi anni di esternalizzazioni e di moltiplicazione dei rapporti cosiddetti Co.Co.Pro., Co.Co.Co. e a tempo determinato. Anche su questo è necessaria una riflessione a livello politico.  Ci dobbiamo ricordare che occorre pensare al futuro di tutti i dipendenti delle società e dell’azienda comunali, in previsione della rivisitazione delle stesse che dovrà essere fatta in tempi brevi.  Arrivare all’inizio di dicembre a discutere delle progressioni orizzontali con un fondo stanziato solo per una parte del personale, poiché negli anni non si è lavorato per ampliare gradualmente il più possibile, lì dove necessario, i passaggi verticali e orizzontali, rischia di trasformare un momento di giusta premialità, seppur esigua a livello economico, in una situazione di conflitto tra il personale stesso. Pur comprendendo le difficoltà dovute al recente passaggio di deleghe, a nostro avviso la riflessione deve essere complessiva, dentro un quadro in cui vanno create delle posizioni dignitose, senza aprire altri spazi di conflittualità. La carenza di fondi che premierebbe con criteri tutti da verificare e solo una parte del personale, non può essere accettata e diciamo chiaramente che non avrà il nostro appoggio.
Già conosciamo, e lo denunciamo spesso, le difficoltà degli enti comunali sottoposti a tagli feroci di trasferimenti, e la sofferenza che all’interno degli enti vivono coloro che ci lavorano a cui ha dato il suo ultimo contributo il Ministro Brunetta. Proprio per questo è inaccettabile una manovra sulle progressioni posta in questi termini e non tiene l’argomento che adesso si può fare solo questo. Non vogliamo che si creino ulteriori conflittualità e penalizzazioni. Questo a noi appare tanto evidente che vorremmo che l’alleanza che governa Ladispoli approfondisca questo argomento e non avvallasse un atto fatto in questo modo, con queste modalità, che non rispondono a canoni di logicità e correttezza. Sarebbe inaccettabile e fuori dalla realtà.

Antonio Bitti, Assessore alla P.I.
Francesca Di Girolamo, Consigliere Comunale
Amico Gandini, Delegato alle Politiche Sociali
Massimo Astolfi, Consigliere Comunale
Alessandro Putero, delegato al patrimonio ambientale