Discarica a cielo aperto lungo la linea ferroviaria

discarica abusivaSANTA MARINELLA – Rifiuti e raccolta differenziata sono i temi che tengono maggiormente banco a S. Marinella in questo periodo; problemi sentitissimi dai cittadini, gatte da pelare per gli amministratori, punti di riflessione per l’imminente campagna elettorale e materiale di infiniti articoli per i giornali locali. Si corre però il rischio di guardare la pagliuzza nell’occhio della raccolta porta a porta e non vedere la trave nell’inciviltà cittadina. Lungo la strada interna di collegamento tra Alibrandi e Prato del Mare è sorta infatti una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto. La bretella, poco trafficata, è perfetta per gettare ogni tipo di rifiuto oltre la rete, a tratti bucata, della scarpata della ferrovia. Ai lati delle rotaie, infatti, è ben visibile ogni genere di rifiuto, dai copertoni delle macchine, ai sanitari, ai rubinetti, frigoriferi, materassi, bottiglie, cassonetti che sembrano di eternit, mobili vari e immondizia più o meno ingombrante. Oltre al danno ambientale, questa discarica è pericolosa anche e soprattutto per la sua posizione: cosa succederebbe se un sanitario di ceramica, o un frigorifero, o un mobile qualunque, scivolasse lungo le rotaie? Questa tratta ferroviaria è estremamente trafficata e il pericolo costante che i rifiuti ingombranti scivolino sulla ferrovia sarà amplificato nei prossimi tempi con le piogge autunnali che renderanno il terreno più soggetto a franare. Al degrado e all’inquinamento ambientale si aggiungono anche problemi di salute pubblica: se infatti quei cassonetti fossero, come sembra, di eternit, il fatto che siano sbriciolati e consumati renderebbe pericoloso respirare l’aria in quella zona che potrebbe invece essere uno dei polmoni della città vista la campagna che ancora, fortunatamente, persiste. Questa discarica abusiva e improvvisata è la prova che la colpa del degrado ambientale di Santa Marinella dipende in massima parte dall’inciviltà delle persone che poco si curano della cittadina in cui vivono o soggiornano, ad esempio preferendo gettare i propri rifiuti ingombranti lungo la scarpata della ferrovia piuttosto che perdere qualche ora in più per smaltirli regolarmente. Dato il luogo liminare su cui è nata la discarica, a chi spetterà pulire? Al comune o alle Ferrovie dello Stato? Il timore è che la responsabilità della bonifica del terreno si perda nei budelli burocratici italiani e la discarica si ingrandisca approfittando dell’eventuale accezione di no man’s land.

Francesca Ivol