Streghe, Wiccan, Asatru, Druidi, Pagani e praticanti di altre religioni basate sulla natura e le loro famiglie, appassionati o semplici curiosi si danno appuntamento per domani, sabato 24 settembre, a Villa Pamphili a Roma, per l’undicesima edizione dell’Italian Pagan Pride Day. Dalle 10 del mattino al tramonto, un interessante programma di eventi celebrerà l’Equinozio d’autunno. La festa di Mabon vedrà alternarsi momenti di informazione e studio sulle varie tradizioni, a momenti di socializzazione, di musica e anche un rituale pubblico di benedizione, che in questi tempi bui non guasta mai. L’evento è totalmente gratuito, è richiesta solamente una piccola donazione in mangimi per animali che sarà devoluta in beneficienza. Chi ha strumenti a percussione è invitato a portarli con sé per accompagnare i canti. Da lasciare invece rigorosamente a casa sono athame, spade e tutte le altre forme di lame rituali, per ovvie ragioni di sicurezza. La giornata prevede alle ore 10:00 l’arrivo dei partecipanti, alle 11:00 una tisana di benvenuto, alle 11:30 l’inizio dei seminari: “Etenismo oggi, realtà di un antica tradizione europea ai giorni nostri”, a cura di Jarl Halfdan Fjallarsson e “Sigilli Eclettici”, a cura di Erika Dell’Acqua. A seguire alle ore 12:30 il “Rituale del Risveglio di Iside”, a cura della Fellowship of Isis e alle ore 13:00 l’attesissimo Rituale Pubblico del Pagan Pride Day”. Dopo il pranzo che si consumerà in comune, a partire dalle ore 15:00 si potranno seguire altri seminari e gruppi di discussione “Fuoco e Ghiaccio: la Natura del Conflitto nel Futhark Antico e la Visione del Mondo Teutonica” a cura di Baelgelad, “Alzare la Voce”, a cura di Vanth SpiritWalker, e “Iside, la Dea dai diecimila nomi”, a cura della Fellowship of Isis. Per concludere, alle ore 16:00 ci sarà l’esibizione di danze sacre a cura del Clan della Lupa Argentea e Tengri Tribe. La giornata finirà alle ore 18:00 con il congedo dei partecipanti. L’evento è organizzato in collaborazione con l’International Pagan Pride Day Project, che dal 1998 ha aiutato a creare una rete di eventi locali prima in Nord America e poi nel resto del mondo. Come spiega il coordinatore internazionale, Cecylyna Dewr, “il Pagan Pride promuove il miglioramento nella percezione delle spiritualità basate sulla natura. Oggigiorno grandi corporazioni aggiungono clausole di protezione delle diversità ai loro programmi sulle risorse umane, poiché sono andate aldilà della semplice tolleranza, riconoscendo il valore aggiunto dalla pluralità di opinioni e punti di vista, soprattutto in una società sempre più globale”. “Lo scopo che ci proponiamo – dichiarano gli organizzatori – è di promuovere la diffusione della conoscenza della cultura e della filosofia delle religioni pagane e neopagane in generale, di favorire il confronto con altri percorsi spirituali e di lottare contro le discriminazioni religiose di ogni tipo, alimentate da pregiudizi e cattiva conoscenza di ciò che le vie spirituali realmente significano”. Il Pagan Pride Italia nasce come associazione informale agli inizi del 2001 e nel settembre dello stesso anno organizza il primo Pagan Pride Day italiano, “il primo evento dichiaratamente pagano aperto al grande pubblico che si sia tenuto in Italia”, informano i responsabili. Il Pagan Pride Day è incentrato sulla celebrazione dell’Equinozio d’Autunno, un momento di ringraziamento per il raccolto della terra in molte delle tradizioni pagane, insieme all’auspicio perché l’abbondanza continui benedicendo il cibo che raccogliamo per beneficenza. Mabon è il giorno che si trova a metà tra i due solstizi, è un tempo di equilibrio in cui la luce e il buio sono uguali. Questo è il periodo in cui si fanno i bilanci: sappiamo quello che abbiamo seminato durante l’anno e quali frutti abbiamo raccolto. Si pone fine ai vecchi progetti e ci si prepara all’inverno. La magia di questo giorno ci dona protezione, prosperità, sicurezza e fiducia in noi stessi, basta avere qualche piccola accortezza come quella di dare cibo agli animali, accendere un incenso alla salvia o alla rosa, accendere qualche candela marrone o arancione, mangiare dei biscotti alle mandorle e lasciare in giardino una mela per i propri cari scomparsi.
Francesca Ivol