CIVITAVECCHIA – Dopo quattro anni si concludono finalmente gli interventi di restauro dei dipinti murali dell’intera Cappella Guglielmi, finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. Due precedenti restauri – sempre con il finanziamento della CARICIV – avevano interessato il catino absidale.
Come è noto, la Cappella si trova all’interno della chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte, una delle più antiche della città, essendo stata consacrata nell’anno 1702. La Cappella, dedicata alla Vergine Addolorata, è un raro e pregevole esempio di arte neogotica, generato da un’unica idea progettuale nella quale confluiscono le finte partiture architettoniche, gli elementi d’arredo, i dipinti murali e i monumenti funebri. L’iscrizione dipinta nella parete di sinistra del vano di accesso alla cappella ricorda l’opera pittorica di Fernando Vignanelli, fratello del più famoso Arnaldo, che fu essenzialmente scultore (sono suoi, tra l’altro, i busti di Luigi Calamatta e padre Alberto Guglielmotti al viale Garibaldi). E a Fernando potevano finora attribuirsi i dipinti conclusi nell’anno 1939.
Anche questa volta, tuttavia, il restauro ha rappresentato una preziosa occasione per rivelare aspetti inediti di un’opera d’arte ed ha consentito al dr. Davide Rigaglia, autore del restauro conservativo che si presenta sabato prossimo, di rinvenire l’autografo di Romeo Borgognoni (1875-1944) il pittore che ha eseguito i dipinti murali della Cappella prima dell’intervento di Fernando Vignanelli nell’anticappella.
Ma ancora un’altra scoperta.
Sulla parete destra della cappella si trova il monumento funebre di Felice Guglielmi realizzato da Giulio Tadolini nel 1897: sul fianco sinistro della scultura si legge infatti ‘Prof. Giulio Tadolini – Roma 1897’.
Sembra quindi che l’opera sia stata scolpita a Roma nell’ormai famoso e affascinante luogo che oggi prende il nome di ‘Ristorante-Museo Canova Tadolini’ e che è stato l’Atelier dove prima il Canova e successivamente Adamo Tadolini, i figli Scipione e Tito, e infine il nipote Giulio, produssero alcuni dei più celebri esempi di scultura neoclassica.
È in quel luogo straordinario che il restauratore Davide Rigaglia ha ritrovato il modello in gesso a grandezza naturale, sulla base del quale l’artista ha realizzato la scultura principale del monumento a Felice Guglielmi collocato nella cappella.