“Conosci Civitavecchia?” La Buca di Nerone e la Necropoli della Mattonara

CIVITAVECCHIA – Una capanna del Neolitico a Civitavecchia? Non ci credete? Ebbene sì, fra le sue sorprese Civitavecchia nasconde anche questa, ma come è possibile che solo in pochi lo sappiano? Lo scopriamo continuando con l’appuntamento del nostro giornale alla ricerca dei tesori nascosti e quasi sconosciuti sul territorio civitavecchiese.

 

La cosiddetta “Buca di Nerone” è una fossa circolare scavata nella pietra, situata sulla costa antistante la fabbrica Molinari. La buca, oggetto di ipotesi e studi nel corso degli anni, ha un diametro di 7 metri e prende il suo nome da una credenza popolare: la leggenda narra, infatti, che l’imperatore Nerone, passato per Centumcellae, abbia fatto il bagno proprio nella pozza che nei secoli si era formata all’interno della buca. Ma cosa è realmente questo strano reperto? C’è chi ha ipotizzato sia una peschiera appartenente alla vicina villa romana della Mattonara, ma in realtà sembrerebbe proprio essere qualcos’altro. Nel Neolitico, infatti, il livello del mare non era così alto e con ogni probabilità la costa era 100m più distante di oggi: la “Buca di Nerone” si trovava quindi sulla terraferma, in quello che doveva essere uno fra i primi insediamenti di cui abbiamo prove sul nostro territorio. Questo strano buco circolare, quindi, non è altro verosimilmente che il fondo di una capanna dell’età della pietra, che a distanza di migliaia e migliaia di anni ci testimonia ancora il punto esatto in cui i nostri antenati costruirono le loro case lungo la costa civitavecchiese. A conferma di questa ipotesi troviamo poco distante un altro fondo di capanna, questa volta ellittico, di 11m x 4m.

La “Buca di Nerone” è oggi integrata perfettamente all’interno della necropoli etrusca della Mattonara, un altro dei tesori nascosti del nostro territorio che è stato scoperto negli anni’50. Fonte di molti reperti, fra cui vasellame e un’urna cineraria biconica, la necropoli contiene due tombe a fossa, cinque a camera, una tomba ipogea, una tomba a pozzetto cilindrico e tre pozzetti a sezione conica, che oggi giacciono dimenticati sotto le intemperie e completamente nascosti dalle erbacce.

Vogliamo che un giorno dei cittadini ignari ricoprano parte della nostra storia con il cemento? “Con i lavori del porto grandi masse – diceva Giuseppe Ibelli nel 2012 riguardo la “Buca di Nerone” – stanno coprendo un luogo storico per i civitavecchiesi”. Fortunatamente la buca c’è ancora (nascosta alla fine di un molo, ma facilmente raggiungibile), però, come ogni reperto, rimarrà finché ci sarà qualcuno a ricordarne almeno l’esistenza.

 

Lorenzo Piroli