“L’oscura Trenitalia”

TrenoCIVITAVECCHIA – Quello che è avvenuto il giorno 23 settembre 2010 tra le ore 18:15 e le ore 19:00 lungo la linea ferroviaria di Roma Fm3 tra le stazioni Ostiense e San Pietro rappresenta uno specchio della realtà tragicomica che sta attraversando il nostro Paese: in realtà la gravità in sé dell’evento non è particolarmente elevata, ma i fatti servono a far capire come la classe dirigente italiana sia marcia a fronte di tanti onesti lavoratori che si danno da fare affinché tutto funzioni. Ma adesso, la nuda cronaca della fatidica mezzora, lasciando al paziente osservatore (il filmato è quasi tutto buio e nero quindi di per sé poco… elettrizzante http://www.youtube.com/watch?v=avgX22bT52c ) la fase di commento (e sgomento!). Arrivo alla Stazione Ostiense alle 18.25, al binario 13 è annunciato il treno in partenza alle 18.22, ma… il treno non c’è (eppure siamo al capolinea!), nessuna indicazione… Salgo sul treno delle 18.37 al binario 15, intorno alle 18.32 viene comunicato che il treno delle 18.22 partirà dal binario 14 con 15 minuti di ritardo, ovvero, in teoria, esattamente contemporaneamente a quello ove sono seduto: sgomento, angoscia: quale partirà per primo? Ore 18.40, nessuno dei due treni è in partenza, sul binario 13 arriva una sgangherata littorina dell’anteguerra e viene annunciato che essa partirà per prima, come “puntualmente” (?) … avviene intorno alle 18.45. Il treno, antico, distrutto, affaticato, mostra fin da subito segnali di sofferenza fermandosi tre volte prima di giungere a Trastevere distante solo 1 km da Ostiense! Ma il bello deve arrivare ed è quello che il filmato intende documentare: dentro il treno manca completamente l’illuminazione, financo quella di emergenza, e siccome la Fm3 è tutto un susseguirsi di gallerie, vi lascio immaginare gli “ooohhhh” misti di paura non appena immessi nella galleria Trastevere-San Pietro: come potete non vedere dal filmato, non si vede… assolutamente nulla: la gente piange e ride contemporaneamente, protegge portafogli e parti intime, c’è un misto di rabbia e rassegnazione. Giungiamo lemme lemme a San Pietro, dove il treno stira le zampe e tutti siamo costretti a traslocare sul treno partito da Ostiense alle 18.37 e sul quale avremmo potuto già essere comodamente seduti se solo fosse esistito un banale sistema di comunicazione tra gli addetti ferroviari (da notare che macchinisti e capotreni sono stati gentilissimi e hanno fatto il possibile, ma quando chiamavano le centrali, dall’altra parte vi era solo incompetenza e totale ignoranza: ma chi cavolo li fa i dirigenti???). Prima di traslocare ho chiesto al macchinista del 7434 il perché di quel che stava avvenendo e che appariva onestamente paradossale: molto gentilmente, e in uno splendido siciliano stretto (che per mia incapacità riporto tradotto) mi ha dato questa risposta, con la quale chiudo il reportage e che lascio al commento delle persone intelligenti che hanno avuto la pazienza di seguirmi fin qui: “Caro signore, questo treno non poteva in alcun modo fare la salita di questa linea, è noto a tutti e io stesso l’ho segnalato alla dirigenza, loro hanno voluto lo stesso che partisse, sono una gabbia di matti, non vedo l’ora di andarmene e mandare tutti quanti a fa….”. Amen!

Marco Dominici