Lo sfogo di una Preside di Ladispoli: “Così non si garantisce più il diritto allo studio”

scuolaLADISPOLI – Non poteva passare sotto silenzio, proprio all’indomani delle rassicurazioni dl Ministro Gelmini sulla “sostenibilità” della terza ondata di tagli all’istruzione pubblica che partiranno a settembre, la lettera inviata dal Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Ilaria Alpi” di Ladispoli, Flora Rango, ai genitori degli alunni per denunciare la situazione di grave difficoltà didattica che sta vivendo la loro scuola proprio in ragione della drastica riduzione di fondi. La lettera fa riferimento in particolare ai livelli di qualità del servizio in rapporto alle risorse assegnate dall’Amministrazione. La prof.ssa Rango ricorda le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul pianeta scuola, definita un “fattore di crescita e di uguaglianza”, che “le persone devono essere in grado di meritare”, “quale qualità, altrimenti, sarà possibile ipotizzare?”. Ed espone poi le criticità a cui andrà incontro l’ I.C. di Ladispoli già annuncate peraltro in una precedente comunicazione da parte dell’istituto ai genitori degli studenti a seguito dell’aspro dibattito nazionale sulla riforma scolastica. Quali queste criticità? “Il taglio dei collaboratori scolastici per la legge finanziaria – spiega il Dirigente scolastico – ha determinato che si sia ridotta numericamente la vigilanza negli spazi comuni anche nei nostri plessi; le aule nel plesso di Via Varsavia se sono meno pulite è perché il lavaggio dei pavimenti avviene a giorni alterni per la ridotta presenza di braccia lavoro; oltre all’aumento di situazioni di alunni disagiati/H., il monte ore annuo per essi è inversamente proporzionato alle effettive esigenze, rendendoli quindi i più deboli nella catena scolastica; non potendo più fare affidamento alle ore di compresenza dei docenti della primaria in quanto il tempo scuola è sceso a 27 ore settimanali, gli alunni rischiano ad essere divisi in altre classi durante le assenze brevi dei docenti, riducendosi così la consistenza di ore per il recupero scolastico o per l’ampliamento dell’offerta formativa; l’incerto accreditamento delle risorse finanziarie per il quotidiano funzionamento didattico e amministrativo causa quel continuo intervento del “fai da te”.
A seguito di questa descrizione di sfacelo sullo stato della sua scuola la Prof.ssa Rango fa presente ai genitori la preoccupazione vivissima di non riuscire a “garantire non solo il diritto allo studio e il rispetto dei tetti di spesa, ma anche un servizio scolastico di qualità a cui nessuno vorrebbe rinunciare; sensibilizzare l’opinione pubblica su questi importanti problemi, che incidono sulla vita quotidiana di tutti i cittadini, è nostro doveroso compito.” Non solo, si mette in evidenza anche un altro importante segno di degrado della scuola di tutti, e cioè la necessità di uno sforzo ulteriore, estraneo dal pubblico, per permettere una qualità minima di vita scolastica ai ragazzi: “La ricerca affannosa di sponsor – prosegue – per rimediare quanto serve al funzionamento istituzionale, sta facendo valorizzare la cultura dello spot pubblicitario come linea percorribile per risolvere i problemi di natura economica della scuola. Infatti, grazie alla donazione della Ditta ‘Mafalda Leonardi’ abbiamo potuto acquistare il macchinario per il lavaggio della palestra e degli spazi ampi. Grazie ai finanziamenti dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Ladispoli, quest’anno siamo riusciti ad affrontare la spesa grossa del materiale di facile consumo per tutte le 57 classi (per il patto di stabilità le scuole pubbliche rischieranno di avere sempre meno)”. E nonostante tutti questi “extra” la situazione resta drammatica: tanto per fare un esempio: “I laboratori informatici nei nostri plessi hanno computer che restano privi di assistenza, costringendoci a rivolgerci alle vostre competenze in modo del tutto gratuito; e nonostante ciò, essi sono ancora privi di collegamento internet”.
La situazione, insomma, è grave: sempre meno fondi e uno Stato sempre più latitante. Per far fronte a ciò e non abbandonare a se stesse le nuove generazioni i genitori diventano quindi una sponda fondamentale per la scuola. E il finale della lettera è infatti un appello accorato alla compartecipazione all’educazione dei figli: “Venire a voi sotto questa forma è per rappresentare un contatto permettendoci filoni valutativi; e se anche non vi parliamo direttamente quanto stiamo vivendo, serve tuttavia a dire che le scelte educativo-didattiche deliberate non vogliono inculcare quei principi che sono il contrario di quello che Voi genitori Vi aspettate da una scuola pubblica in cui certi valori non sono negoziabili. Anche la competitività, oltre a una finanza pubblica che lo permetta, necessita di una Vostra presenza nel modo come Vi è stato chiesto nel patto di corresponsabilità che certamente non fa pensare che sia contro le famiglie”.
Questo lo sfogo di un Dirigente scolastico coraggioso che non ha avuto paura, infine, di dire le cose come stanno. E nelle altre scuole del territorio e d’Italia la situazione sarà diversa?