La città si stringe di nuovo intorno alla sua Processione

ProcessioneCIVITAVECCHIA – Una serata primaverile ha fatto da cornice alla tradizionale Processione del Cristo Morto, andata in scena venerdì sera nel rinnovato culto che accompagna questo secolare avvenimento. Un emozionante ritorno alle origini ancestrali di una città che mai come in questa occasione riesce a ritrovare unanime raccoglimento e partecipazione, riscoprendo il valore della riflessione, del rispetto e del silenzio, che con riverenza quasi timorosa accompagna per tutta la sua durata il corteo religioso. E infatti è calato subito il silenzio nelle affollate vie del centro quando alle 20:30 in punto i primi figuranti hanno disceso via Piave dando il via alla Processione. Poco dopo, ripetendo un antico ed emozionante rituale, le porte della Chiesa della Stella si sono spalancate e nel sinistro rumore delle catene ai piedi sono scesi i penitenti incappucciati; tantissimi anche quest’anno, ben 230, con alcuni partecipanti che come tradizione si sono aggiunti ai già 218 iscritti nelle ultimissime ore. Dietro di loro il clero cittadino, con in primis il neo vescovo Marrucci che ha voluto personalmente salutare e confessare i penitenti prima della loro partenza. Nessun intoppo nelle circa due ore e mezza di corteo religioso, scandito dalle note delle bande Puccini e Ponchielli. Unico problema presentatosi le condizioni disastrose dell’asfalto soprattutto in via Annovazzi, in cui il brecciolino del manto stradale rabberciato in mattinata ha creato non poche sofferenze ai penitenti, prontamente assistiti comunque dai tanti volontari dell’Arciconfraternita del Gonfalone. Qualche problema anche con la strettoia di corso Centocelle e della successiva rotatoria all’incrocio con via Risorgimento e via Crispi, che ha costretto il corteo e gli incappucciati a restringersi notevolmente, suggerendo agli organizzatori, già nei giorni precedenti, a variare il percorso eliminando il tradizionale passaggio in largo Mons. D’Ardia, in cui la nuova rotatoria ha notevolmente ridotto gli spazi di viabilità. Per il resto nessun altro problema e orari perfettamente rispettati, con la Processione che intorno alle 22:45 ha fatto puntualmente ritorno in piazza Leandra, gremita di gente accorsa per non perdere l’emozionante salita in corsa del carro del Cristo Morto. Salita riuscita al primo tentativo e salutata dall’applauso scrosciante e quasi liberatorio dei cittadini dagli affanni della vita e di questa comunità.