I detenuti coinvolti in un progetto di raccolta e recupero rifiuti elettrici

carcere via tarquiniaCIVITAVECCHIA – Firmato  oggi, mercoledì 18 maggio,  al termine di una conferenza stampa, il protocollo d’intesa per l’avvio di un progetto di raccolta, trattamento e recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche (R.A.E.E) che dovrebbe vedere impegnati in un programma lavorativo a tempo indeterminato diciotto dei seicento detenuti della casa circondariale di Civitavecchia. I partner dell’intesa, assieme al Comune e la Direzione della casa circondariale, sono la fondazione Istituto di promozione umana “Mons. Francesco di Vincenzo”, il C.R.A.E.E (Consorzio per le apparecchiature elettriche e elettroniche), l’U.C.I.D. (Unione Cristiani imprenditori dirigenti) e la holding “Civitavecchia Servizi”. A dare il via a questo progetto – che stesso presidente del C.R.A.E.E  Dario Pasquariello definisce come un’iniziativa “di profitto sociale”- è stata proprio la Fondazione “San Vincenzo”, all’indomani di un accordo sottoscritto con il Ministero della Giustizia per la costituzione di un’agenzia nazionale di reinserimento e lavoro per detenuti ed ex-detenuti. All’interno di questa convenzione nazionale si colloca appunto il piano di creazione di un centro di raccolta e ri-assemblamento  di rifiuti R.A.E.E., industriali e domestici. Un progetto che, almeno sulla carta, sembra presentare più di un aspetto interessante: come spiega l’assessore all’ambiente Roscioni, “la creazione di quest’area rifiuti sgraverà da una parte le discariche, rappresentando al tempo stesso un’intelligente possibilità di riconversione di questo materiale in materia prima (principalmente alluminio) riutilizzabile e vendibile anche su scala internazionale, ai paesi che ne richiederanno l’impiego”. La valenza sociale dell’iniziativa si distingue poi per la sua natura non peculiarmente assistenziale, mirando come farebbe al reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro. I diciotto soggetti che saranno selezionati dalla direzione del carcere coadiuvata dalla fondazione “San Vincenzo” rientreranno in particolare tra i “fine pena”, coloro che termineranno entro cinque anni il periodo di detenzione. “In tal modo, i detenuti saranno seguiti anche durante il periodo successivo alla scarcerazione, quello più duro di reinserimento a tutto tondo nella comunità”. Precisa così la direttrice della casa circondariale Silvana Sergi, che si definisce pienamente soddisfatta di questa nuova e importante sinergia con il Comune incarnata da questa iniziativa. Il sindaco, nel ribadirne la sua completa adesione, sottolinea come un progetto simile possa costituire un primo passo per una politica di recupero di materie prime che potrebbe attuarsi anche attraverso la creazione di nuovi spazi industriali deputati, da realizzarsi in aree già disponibili gratuitamente in città. Una proposta che ci si aspetta verrà trattata con maggiore chiarezza e dovizia di dettagli in un prossimo futuro.  Intanto, questa prima iniziativa di recupero rifiuti R.A.E.E, dopo una periodo pilota di sei mesi, dovrebbe diventare effettiva e a tempo indeterminato. Per chi volesse sapere in che modo far pervenire i rifiuti elettrici ed elettronici al nuovo centro, ci sarà da attendere circa venti giorni, al termine dei quali – a detta del direttore C.R.A.E.E Pasquariello – verrà stilata una convenzione che ne stabilirà le modalità di raccolta. I cittadini potranno comunque fare riferimento a un apposito numero verde a cui richiedere informazioni.