Democrazia?

poliziaCIVITAVECCHIA – Gli arresti preventivi, nonostante le intenzioni, non sono ancora riusciti al Governo Berlusconi; ma i sequestri preventivi a quanto pare sì. A fanre le spese, questa mattina, circa 200 pastori sardi sbarcati da Olbia nel Porto di Civitavecchia per andare a Roma a manifestare contro la crisi del settore pastorizio in Sardegna. Una protesta a quanto pare improvvisata e non autorizzata; e tanto è bastato evidentemente da Roma a far partire l’ordine di impedire ai manifestanti di raggiungere la capitale. Ed ecco così che si è consumato l’inverosimile. I cinque pullman affittati e già pagati dai pastori, che li attendevano sulle banchine del porto, sono stati sequestrati dalla Polizia la quale, schierata con i reparti della Celere nello scalo insieme a Carabinieri e Guardia di Finanza, ha vigilato attentamente sui 200 sbarcati affinché non salissero sui mezzi. Qualcuno ha pensato allora di provare a raggiungere Roma con il treno; ma qui si è consumata la seconda incredibile scena. Polizia e Carabinieri si sono schierati in assetto antisomossa e con mezzi blindati in viale della Repubblica, ostruendo con un cordone l’accesso alla stazione Fs (nella foto). I manifestanti che a piedi hanno raggiunto il piazzale si sono trovati così la strada sbarrata e l’irremovibile invito a tornare indietro. E qui, comprensibilmente, l’incredulità dei pastori si è trasformata in rabbia e amaro sfogo, per quanto la loro protesta sia stata assolutamente pacifica e non ci siano stati incidenti di alcun tipo. “E’ inconcepibile che ci venga vietato di andare a prendere un treno, dove sono i nostri diritti?’” ha gridato alla polizia uno dei manifestanti. “Siamo persone civili che vogliono semplicemente andare alla stazione, ci state trattando come criminali”, gli ha fatto eco un altro. “Questi trattamenti si riservavano agli ebrei, vergogna!”, il grido costernato di un terzo. Come dargli torto?

Ma. Ga.