Tarquinia. Polemica sulle ex cartiere: “Vogliono venderle”, “No, solo valorizzarle”

TARQUINIA – Botta e risposta tra Amministrazione comunale e Movimento Cinque Stelle sul futuro delle ex cartiere. Secondo i grillini, infatti, grazie anche all’ultima deliberazione approvata in Consiglio comunale, la volontà del Sindaco Mencarini e della sua maggioranza è quello di alienare l’intera area.

“Nell’ultimo consiglio comunale del 12 marzo l’amministrazione ha deliberato il ‘Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per l’anno 2018’ – affermano dal M5S – dove è stato inserito un immobile simbolo di Tarquinia: il Compendio ex cartiera, assegnandogli un valore con base d’asta di € 900.000,00. Riteniamo che l’immobile in questione sia un bene pubblico di grande importanza socio economica, e che abbia bisogno di un discussione più ampia, anche passando per le commissioni competenti, per valutare le destinazioni possibili, escludendo la vendita al privato a tutti i costi. L’emendamento presentato dal consigliere del M5S, Ernesto Cesarini, che chiedeva l’esclusione di tale bene dell’elenco delle opere da alienare, è stato però bocciato dalla maggioranza”.

Per il Primo cittadino, tuttavia, da parte dell’Amministrazione non c’è alcun intento di vendere la cartiera ma solo di valorizzarla. “La deliberazione consigliare – spiega il Sindaco – ha riguardato soprattutto una ricognizione e riqualificazione patrimoniale, attraverso la quale alcuni immobili sono stati inseriti nell’elenco dei beni patrimoniali disponibili del Comune, anche in funzione di una possibile alienazione degli stessi, con procedimenti ad evidenza pubblica nel rispetto delle regole di tutela generale degli interessi pubblici medesimi, secondo un piano attuativo triennale. Tale deliberazione non obbliga il Comune alla vendita, ma ne determina semplicemente la possibilità normativa sotto il profilo civilistico. Tra la delibera in questione e l’eventuale vendita effettiva, si frappongono una serie di adempimenti ulteriori e successivi, che verranno posti all’attenzione della cittadinanza e degli amministratori, anche in termini di reinvestimenti pubblici alternativi a favore della collettività. L’attuale allarmismo, quindi, sembra eccessivo, anche se in qualche modo giustificato dal desiderio di conservazione dei beni comunali. In riferimento a tale aspetto, però, sarebbe opportuno valutare lo stato di ampio e grave degrado strutturale, in cui versa il complesso edilizio della Cartiera con ogni conseguente responsabilità anche sotto il profilo della sicurezza, che non è certo addebitabile a questa Amministrazione, la quale rimane comunque disponibile ad ogni suggerimento ed iniziativa in proposito”.
“Sostanzialmente – prosegue Mencarini – l’amministrazione comunale, effettuato l’inserimento del bene immobile nel patrimonio disponibile, non ha intenzione di vendere la Cartiera ma di valorizzarla e per farlo non si fa sedurre da qualche speculatore che si affaccia al palazzo comunale, ma opera con l’aiuto dell’Agenzia del Demanio, che ha ideato il database online integrato, con l’obiettivo di verificare la potenzialità di recupero e di interesse a livello di mercato di beni non utilizzati o non più strategici per le attività istituzionali. L’intenzione dell’Amministrazione, è quello di mettere in evidenza la Cartiera per cercare partner che possano investire e riqualificare il territorio agricolo, trasformare un centro abbandonato da anni e diventato oggetto di furti e degrado, abitato soltanto da piccioni e topi, lasciato incustodito in balia delle intemperie, per farlo tornare a vivere e ricreare l’armonia, lo sviluppo e la dignità che gli spettano”.