S. Marinella. “Chi ha potato gli alberi al Parco Maiorca?”

SANTA MARINELLA – “Ci associamo anche noi alle proteste di molti cittadini per quello che è successo in questi giorni al parco Maiorca Nord: alberi mozzati, piuttosto che potati, una specie di deserto per buona parte del parco”. Così si esprimono i direttivi di ACP, SEL e E’ Possibile S. Marinella, secondo cui tale potatura non sarebbe stata eseguita né dalla multiservizi, né dagli operai comunali.
“Non è chiaro – affermano le tre sigle – chi sia il soggetto responsabile e questo la dice lunga sul modo in cui il Comune di Santa Marinella controlla la gestione dei suoi ‘punti verdi di qualità’, come pomposamente ha definito i parchi cittadini. Del resto il tipo di potatura estrema che hanno notato automobilisti e residenti è normalmente praticata da anni pure sul patrimonio comunale delle alberatura. Si tratta della cosiddetta capitozzatura o qualcosa di molto affine, cioè un taglio drastico dei rami che lascia il tronco o poco più. Anche stamattina ci sono stati segnalati altri ‘scempi’ nella zona del Lungomare. La capitozzatura o potature affini sono più rapide e apparentemente più economiche per le casse di un comune, ma solo a breve termine. Dopo una potatura del genere l’albero reagisce infatti come può, con ricacci diffusi e deboli, con il pericolo di contrarre malattie o di vedersi spezzare i rami da raffiche di vento. Oltre a sottoporre la pianta a uno sforzo enorme che finisce per indebolirla, è dimostrato insomma che nel lungo periodo il taglio a capitozzo aumenta i costi per la gestione del verde. E’ un danno, quindi, ad un patrimonio pubblico di piante che dovrebbe essere preservato e valorizzato per molte ragioni: migliora la qualità della vita, abbellisce la nostra cittadina turistica, è una risposta all’inquinamento atmosferico”.
Secondo ACP, SEL e E’ possibile si tratta anche di un danno per i privati. “Implica infatti – spiegano – una serie di costi di manutenzione decisamente maggiori rispetto a quelli di una corretta potatura. Uno da considerare è la riduzione del valore della proprietà. Un albero sano e ben tenuto può incrementare fino al 20 per cento il valore della proprietà. Sfigurato e mutilato al contrario l’albero rischia di costituire una spesa continua. Per questo motivo la pratica del taglio a capitozzo è stata generalmente abbandonata dai comuni più virtuosi ed è anche vietata dal nostro Regolamento. Ma purtroppo il divieto non ci pare rispettato e per chi volesse farsi un’idea di persona, è sufficiente osservare come stanno ricrescendo i rami degli alberi di via Castronovo, potati a capitozzo qualche mese fa. Questo è quello che torniamo a denunciare, dopo un’interrogazione sulla gestione del verde dello scorso luglio, alla quale l’amministrazione ha risposto negando che la pratica della capitozzatura venga praticata nel nostro Comune. Peccato che un albero mozzato sia ben visibile a tutti e attualmente ce ne sono molti”.
“Il quesito dell’interrogazione a cui invece non è stata data nessuna risposta –  riguarda la prescrizione di legge di piantare un albero per ogni bambino nato. Dopo aver fatto la bella figura di votare una mozione sulla valorizzazione del verde che fra l’altro chiedeva l’applicazione della legge, la maggioranza non ha ancora trovato né i siti né i soldi per piantare gli alberi ad ogni nato. Ovvio che la valorizzazione del verde cittadino come biglietto da visita per il turista, aria pulita e bellezza da godere è proprio l’ultimo dei pensieri per la maggioranza Bacheca”.