Pessima pubblicità per il Castello di S. Severa su “Bella Italia”

SANTA MARINELLA – Una pessima pubblicità per il Castello di S. Severa. A divulgarla la nota rivista “Bell’Italia” che, nel numero di agosto, ha pubblicato la lettera di una lettrice della Toscana che ha raccontato la sua disavventura nella tentata visita al maniero. A riportare il fatto sono il Movimento Cinwue Stelle di S. Marinella e la consigliera comunale di minoranza Paola Rocchi, che racconta: “La signora è partita dalla provincia di Pisa appositamente per visitare il sito, dopo aver preso informazioni sull’apertura e su museo e Antiquarium ma una volta arrivata avrebbe appreso dal bar che ‘il castello è chiuso da 8 anni’. La lettera parla di ‘abbandono e degrado della rocca’, racconta come l’entrata all’Antiquarium (che ospita importanti reperti degli scavi di Pyrgi e che in realtà dipende dal museo di Villa Giulia) sia persa fra ‘erbe alte e rinsecchite’, che poi la chiusura dello stesso Antiquarium ‘per motivi di sicurezza’ fosse annunciata da un foglio scritto a mano appeso al cancello, che al museo contattato telefonicamente le è stato risposto che si trattava della presenza di una vipera. L’autrice della lettera alla fine della stessa accusa la sovraintendenza del Lazio, ma basta leggere l’articolo (corredato anche di una foto del nostro maniero) per rendersi conto della pessima figura che fanno il nostro Comune e il nostro territorio”. “Noi della minoranza – aggiunge la Rocchi – crediamo che si debba rispondere alla rivista e direttamente alla visitatrice rimasta così delusa, ma ci sembra altrettanto chiaro che la risposta vera e propria starà nella qualità del lavoro che sapremo tutti svolgere nei prossimi mesi”.
Tutto ciò alla vigilia della prima riunione della neoinsediata commissione speciale Castello, convocata per domani, giovedì 5 settembre. “La prima seduta servirà a tracciare il quadro dei problemi e delle questioni che il Comune di Santa Marinella è chiamato ad affrontare per dare una prospettiva al Castello di Santa Severa – spiega ancora Paola Rocchi – Come sappiamo tutti la proprietà è regionale e la prima questione sta proprio nell’impostare dei rapporti fattivi e finalmente utili con la Regione Lazio, a partire dall’istituzione di un tavolo di lavoro fra i soggetti coinvolti. L’auspicio è che i prossimi mesi possano segnare una svolta nella storia della nostra città, cioè quella di vedere un Consiglio comunale intero, espressione di una comunità intera, che lavora per un unico scopo: far rinascere il Castello coniugando cultura, creatività, fruizione pubblica, sviluppo economico ed efficiente gestione dei beni artistici e monumentali”.