Mazzola. “Il Consorzio Ambientale svolge un ruolo importante per il territorio”

mazzolaTARQUINIA – “Sconcertante nel modo di fare politica. Sconcertante nella facilità con cui denigra il territorio. Sconcertante nell’approssimazione delle sue analisi. Sconcertante nella ricerca a tutti costi di visibilità”. Lo dichiara il sindaco Mauro Mazzola, in riferimento alle affermazioni di Marzia Marzoli, esponente della lista civica “Per il bene di Tarquinia”. “Il Consorzio Ambientale è stato il primo a pubblicare i dati epidemiologici relativi al periodo 1998-2007. – prosegue – Dati che si riferiscono a un periodo dove le centrali elettriche usavano olio pesante. Da tre anni il Consorzio sta lavorando al monitoraggio del territorio e i risultati sono pubblici e visibili sul sito internet www.ambientale.org. Ho sempre auspicato una più stretta collaborazione con l’Osservatorio Regionale – che tra l’altro vede la presenza dell’Enel – senza però che sia d’intralcio all’operatività del Consorzio. Consorzio che ha riattivato la rete di rilevamento della qualità dell’aria, siglando un importante accordo di collaborazione con l’Arpa Lazio, cui sono state cedute tre centraline di rilevamento in gestione diretta. In più di un’occasione la stessa Arpa Lazio ha verificato la corretta conduzione della rete e l’affidabilità dei dati prodotti. A dare ulteriore spessore scientifico al Consorzio è la convezione firmata con l’Università degli Studi della Tuscia per realizzare monitoraggi chimici e biologici. Le analisi effettuate in questi tre anni sui fiumi, i terreni agricoli, l’ambiente marino e le ricadute al suolo dei metalli pesanti hanno fotografato il reale stato di salute del nostro territorio, che sarà fondamentale in termini di confronto per il futuro. Come fondamentale sarà il Registro Tumori che stiamo realizzando in collaborazione con l’Ausl di Viterbo. Marzoli cambi musica e rispetti di più chi lavora per tutelare il territorio». Le dichiarazioni del primo cittadino trovano conferma nelle parole del prof. Giuseppe Nascetti, prorettore dell’Università degli Studi della Tuscia: «Con orgoglio abbiamo recentemente appreso l’accettazione di un nostro lavoro riguardante i dati sull’inquinamento dei terreni nei pressi della centrale, da parte della rivista scientifica internazionale Environmental and Molecular Mutagenesis. Lo studio è stato realizzato utilizzando la lumaca comune (Helix spp.) come ‘organismo sentinella’, valutando gli effetti sul loro DNA in relazione alla presenza di metalli pesanti nell’ambiente. Già l’anno scorso le nostre analisi sulla fascia costiera effettuate tramite il pesce lagunare Aphanius fasciatus avevano ottenuto la pubblicazione su un’altra rivista di caratura internazionale Mutation Research. L’accettazione di questi lavori da parte della comunità scientifica internazionale rappresenta per noi una certificazione oggettiva che gli approcci che stiamo utilizzando per il biomonitoraggio della centrale sono scientificamente validi. La soddisfazione maggiore ci viene comunque dall’aver finalmente a disposizione informazioni sull’attuale stato di salute dell’ambiente sottoposto da trent’anni a forti impatti antropici”.
“I dati che stiamo raccogliendo – conclude Mazzola – forniranno un indispensabile termine di confronto con quelli che otterremo in futuro, per riconoscere tempestivamente segni di degrado, certamente non accettabili. Importantissimo è anche che attraverso le campagne di biomonitoraggio, sul nostro territorio si sia potuta realizzare la valutazione delle ricadute al suolo dei metalli pesanti anche tramite l’assorbimento da parte dei licheni, pratica molto diffusa in Europa, che rappresenta una delle tecniche più affidabili per monitorare questi pericolosi inquinanti. Attendiamo con interesse i risultati di questa terza campagna di monitoraggio, che verranno pubblicati come di consueto ad aprile del prossimo anno, attraverso il report annuale redatto dal Consorzio”.