Ladispoli. Attività di ristorazione e somministrazione: le linee guida previste dal Dpcm

LADSPOLI – “Mi fa obbligo, in un periodo delicato come questo, fare chiarezza e ribadire quali siano le regole e le linee guida dettate dal DPCM del 24 ottobre scorso per quanto riguarda le attività commerciali che effettuano somministrazione e ristorazione”. L’assessore al Commercio e attività produttive, Francesca Lazzeri, è così intervenuta in merito alle norme prevista dall’ultimo DPCM per quanto riguarda le attività che effettuano somministrazione e ristorazione.

“Ricordo quindi che dal giorno 26 ottobre – ha proseguito Lazzeri – le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie sono consentite tutti i giorni dalle ore 5:00 fino alle 18:00, compresa la domenica; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio e l’asporto, nel DPCM entrato in vigore il 26 ottobre 2020, con riferimento alla ristorazione con asporto (consentita fino alle ore 24:00), viene fatto espresso divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze, mentre non viene inibito l’accesso ai locali dei clienti per il mero ritiro della merce. Questa la ragione per cui si ritiene che l’esercente possa consentire alla clientela di fare ingresso nel locale, a condizione che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce”.

“Queste restrizioni – ha concluso Lazzeri – non riguardano la ristorazione alberghiera, dove l’art. 1, comma 9, lett. ee), del DPCM del 24 ottobre 2020 stabilisce che resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati. Confermato dall’ art. 1, comma 5 del DPCM del 24 ottobre l’obbligo nei locali pubblici e aperti al pubblico e in tutti gli esercizi commerciali di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti locale”.