“Se Acea chiude il rubinetto, dov’è il diritto all’acqua?”

CERVETERI – “È di qualche giorno fa la telefonata pervenuta alla sede centrale del Forum dei movimenti per l’acqua da parte di una mamma di una bambina di 5 anni, residente nel comune di Cerveteri, alla quale, l’attuale gestore del servizio idrico, Acea Ato2 ha staccato l’acqua per morosità”. A raccontarlo è il CPRN, Comitato dei Comuni della Provincia Roma Nord per l’acqua pubblica, che sulla base di questo episodio formula i seguenti interrogativi: “Dov’è il diritto all’acqua nella nostra città? Dov’è quando una bambina di 5 anni è privata per mesi di questo bene essenziale?”.
“Lo chiediamo ad Acea Ato2 – incalzano dal Comitato – che a costo di gratificare i suoi soci con lauti divedendi, non esita a staccare l’acqua a bambini, anziani e disabili per rendere più efficace il suo recupero crediti. Ma lo chiediamo anche al Sindaco Pascucci e alla giunta comunale di Cerveteri. Se è vero che Acea Ato2 ha la facoltà di sospendere l’erogazione in caso di morosità, è vero anche che sono stati i Sindaci, approvando la carta dei servizi e il regolamento d’utenza, a conferirgli tale potere. Un potere che forse si pensava sarebbe stato usato rispettando comunque il diritto minimo dell’accesso all’acqua, ma il mercato non consente ad un’azienda quotata in borsa di comportarsi con etica e nel rispetto di un diritto umano universale. E allora è necessario un atto di coraggio da parte del Sindaco e della sua Giunta: la responsabilità dell’igiene e della salute pubblica è la loro, così come dovrebbe essere la loro quella di adoperarsi affinché i diritti minimi dei loro cittadini siano garantiti. Gli strumenti non mancano, dall’ordinanza sindacale per l’immediato riallaccio, alla richiesta di modifica della carta dei servizi per garantire il flusso minimo vitale anche in caso di morosità. Certamente non mancherà l’appoggio dei cittadini ad una scelta di campo a favore dell’acqua pubblica!”.