CIVITAVECCHIA – Dal Dottor Giovanni Ghirga riceviamo e pubblichiamo:
Il Governo attuale dichiara ripetutamente, anche in Europa, di “impegnarsi in modo pragmatico contro i cambiamenti climatici”.
Vale a dire: “Ci sono limiti pratici nel cercare di affrontare i cambiamenti climatici e non è realistico aspettarsi interventi efficaci immediati”. Tuttavia, questa affermazione è lontana dalla realtà ed un pericolo per l’economia del paese. Un esempio è la minaccia per la viticoltura italiana causata dall’aumento delle temperature. Infatti, l’atteggiamento del governo attuale, il quale minimizza la praticità di chiari interventi efficaci ed immediati contro i cambiamenti climatici, indirettamente non mira alla salvaguardia del pregiatissimo vino italiano.
Questa visione é considerata miope perché trascura l’importanza di azioni concrete e tempestive. Il cambiamenti climatici hanno un impatto diretto su molte industrie vitali e ritardare gli interventi rischia di peggiorarne gli effetti economici ed ambientali. Rimane essenziale, quindi, che la politica rifletta su un equilibrio tra pragmatismo e urgenza e consideri i benefici a lungo termine nell’affrontare prontamente i cambiamenti climatici con risposte rapide e utili, le quali mirino a risultati che potrebbero essere ottenuti anche ben oltre gli effetti positivi che il cittadino può notare durante una legislatura.
Quella politica che guarda non solo al benessere immediato dei cittadini ma anche a quello a lungo termine, merita il governo di un paese; nel nostro caso l’Italia.
I cambiamenti climatici sono un argomento sempre più rilevante nel settore della produzione vinicola, poiché stanno influenzando la resa dell’uva, la composizione e la qualità del vino. Un recente articolo di revisione discute le conseguenze dei cambiamenti di temperatura, precipitazioni, umidità, radiazione e CO2 sulla produzione globale di vino ed esplora le strategie di adattamento. Attualmente le regioni viticole sono principalmente situate alle medie latitudini (come California, USA; sud della Francia; nord della Spagna e Italia; Barossa, Australia; Stellenbosch, Sud Africa; Mendoza, Argentina), dove il clima è abbastanza caldo per consentire la maturazione dell’uva (senza un calore eccessivo) e relativamente asciutto per ridurre la possibilità di malattie della vite. Circa il 90% delle tradizionali regioni vinicole in regioni costiere e pianeggianti della Spagna, dell’Italia, della Grecia e del sud della California, potrebbero essere a rischio di scomparire entro la fine del secolo a causa di eccessiva siccità e ondate di calore più frequenti, associate ai cambiamenti climatici.
Temperature più calde potrebbero aumentare l’idoneità per altre regioni (Stato di Washington, Oregon, Tasmania, nord della Francia) e stanno guidando l’emergere di nuove regioni vinicole, come nel sud del Regno Unito.
Il grado di queste variazioni di idoneità dipende fortemente dal livello di aumento della temperatura. I produttori esistenti possono adattarsi a un certo livello di riscaldamento mediante la modifica del materiale vegetale (varietà e portinnesti), sistemi di allenamento e gestione del vigneto. Tuttavia, tali adattamenti potrebbero non essere sufficienti per mantenere una produzione vinicola economicamente sostenibile in tutte le aree.
Questa nuova ricerca sottolinea l’importanza di combattere adesso i climatici, di adattarsi ad essi nel settore vitivinicolo e di considerare nuove strategie di produzione del vino per garantire la sostenibilità economica.
Si evidenzia come il riscaldamento globale stia già influenzando le regioni tradizionali di produzione di vino e come sia necessario individuare nuove aree adatte alla viticoltura in futuro. Le tecnologie e le pratiche agricole innovative saranno fondamentali per adattarsi ai cambiamenti climatici e per mantenere la qualità del vino nonostante le sfide ambientali.
C. Van Leeuwenhoek, et al. Climate change impacts and adaptations of wine production. Nature Reviews Earth & Environment. April 2024;Vol.5:258-275.
– Ecophysiologie et Génomique Fonctionnelle de la Vigne (EGFV), Université de Bordeaux, Bordeaux Sciences Agro, INRAE, ISVV, Villenave d’Ornon, France.
– Environnements et Paléoenvironnements Océaniques. et Continentaux (EPOC), Université de Bordeaux, CNRS, Bordeaux INP, UMR 5805, F-33600, Pessac, France.
– Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare (DISTEM), Università degli Studi di Palermo, Palermo, Italy.
– Biogéosciences, Université de Bourgogne, CNRS (UMR 6282). Dijon, France.
Dr Giovanni Ghirga