CIVITAVECCHIA – Il reparto pediatria del S. Paolo a rischio chiusura? Il grido d’allarme arriva dal segretario federale della Fiamma Tricolore Gabriele Pedrini il quale raccoglie le indiscrezioni che sempre più frequentemente filtrano tra i corridoi, e non solo, dell’ospedale cittadino. Il rischio chiusura, o in alternativa di un drastico ridimensionamento, sarebbe sempre più concreto e Pedrini invoca quindi chiarezza sull’argomento.
“Se la misura di cui si chiacchiera dovesse nascere da un’analisi relativa alla media delle presenze di piccoli degenti nel Reparto – afferma – vale la pena di ricordare che le statistiche ‘appiattiscono’ qualsiasi “picco” compresi quelli relativi alle degenze ospedaliere in concomitanza con il verificarsi di eventi epidemici frequentissimi nel periodo neonatale ed anche dopo. Vale la pena di sottolineare che stanti le attuali capacità ricettive del Reparto in questione esso richiederebbe l’incremento di ulteriori posti letto, da un minimo di dieci ad un massimo di dodici in circostanze di crisi; figuriamoci a seguito di una sua chiusura o riduzione! Non appare, peraltro, accettabile che dei neonati o dei bambini in tenera età sostino nei locali del ‘Primo Soccorso’ in attesa di essere smistati , con poche probabilità di accettazione , sul più vicino ospedale: dovrebbero comunque vivere spettacoli poco edificanti per la loro tenera età ed essere inoltre esposti ad eventuali “contaminazioni” di batteri o virus. Se d’altra parte, dovessero avere fondamento altre voci che danno per probabile l’imminente nascita di un complesso sanitario pediatrico privato nel comprensorio cittadino, allora la questione assumerebbe contorni veramente poco edificanti ed aprirebbe la porta a considerazioni di altro genere che indicherebbero ‘in primis’ la scarsa considerazione ‘sociale’ espressa nei riguardi dei cittadini e dei loro piccoli’.
L’esponente della Fiamma Tricolore sollecita quindi la dirigenza Asl “a pronunciarsi esplicitamente in merito ed a chiarire i contorni di una vicenda che sta preoccupando non poco la cittadinanza”. “Appare chiaro – conclude – che ove le cose stessero come lumeggiato dovremmo augurarci altre più valide presenze alla guida di un settore cittadino così delicato come la salute pubblica in generale e quella infantile in particolare”.