“Almeno noi avevamo una idea di sviluppo”

CIVITAVECCHIA – Occorre ribadirlo: essere criticati dai cosiddetti “grillini” di Civitavecchia è una patente di onestà intellettuale, altro che scelleratezza. Anche se il contenuto di queste critiche ci dà, una vota di più, il senso di come questa città sia finita in basso. Tirano fuori i numeri, i pentastellati, e parlano di dieci milioni l’anno che il Comune deve spendere per debiti a causa di Forza Italia. Perché non 20, allora? O 30, che fa ancora più effetto? E ci dovremmo
fidare di chi non è riuscito a misurare neanche i box del mercato?
Nel dare i numeri comunque i ragazzi sono bravissimi. Ma non ci fanno una bella figura. Anche perché accusano le politiche finanziarie del centro-destra e di Moscherini nella stessa pagina in cui si vantano della loro sinergia con l’Autorità Portuale del presidente Pasqualino Monti, con cui vanno d’accordissimo. Ma chi era l’assessore alle finanze dell’amministrazione che essi tanto criticano? Pasqualino Monti… Delle due, quindi, l’una: o Monti è un mascalzone, o il miglior presidente d’Autorità Portuale possibile. Per noi, beninteso, nessuna delle due.
Ma visto che parlano di milioni e di Moscherini, di Hcs e via dicendo, dispiace davvero dover loro ricordare che stanno parlando di un periodo in cui le forze che erano all’amministrazione della città avevano un’idea di sviluppo. Di quando
l’acqua (che a Civitavecchia, è il caso di ricordarlo, costa come il vino) arrivava nelle case dei civitavecchiesi. Di quando con l’Enel si trattava alla luce del sole, con convenzioni che sono atti pubblici, e non sottobanco o con
accordi sotto falso nome come sta accadendo adesso, perché “l’Enel inquina e non ci si tratta”. Mentre col porto le convenzioni si fanno: quello invece non inquina affatto…
Non potrebbero, i grillini, risolvere la vergogna del servizio idrico affidando ad Enel la rete idrica? Non potrebbero chiamare l’azienda a rifare le strade, invece di chiudere al traffico via Terme di Traiano, visto che non sono capaci
neanche di ripararle? No. Allora almeno chiudano la centrale: perché così, davvero, i civitavecchiesi convivono con un’attività produttiva inquinante senza averne nessun beneficio, al contrario di quanto invece (si mettano l’animo in
pace: è così, non possono farci niente) accadeva in passato, con il centrodestra.
Questo sarebbe il Movimento 5 Stelle? A Roma infatti cominciano a chiedersi di che razza sia questa amministrazione, sulla quale continuano ad arrivare notizie negative. Gli interrogativi sono molti, perché s’intravede qualche “manina” che
guida le scelte del Comune, nell’interesse di pochi e a danno di tutti gli altri. Ai civitavecchiesi però invece delle domande resta il fardello, soprattutto a livello di tasse: mentre altrove si stanno facendo i salti mortali per non chiedere altri soldi ai cittadini, qui si fanno i ragionieri: servono tot soldi, li tirino fuori le famiglie. E aumentano ogni addizionale al massimo.
Ribadiamo perciò il concetto: lorsignori ammettano il fallimento e si dimettano. Oppure le opposizioni, da settembre, si trovino attorno ad un tavolo per combattere ogni giorno, e sul serio, le malefatte di questa amministrazione.

Forza Italia Civitavecchia