CIVITAVECCHIA – Questa mattina al Tribunale di Civitavecchia, si svolgerà la 4° udienza per il processo che si riferisce alla morte dei due anziani chiusi a chiave in una stanza distaccata dalla villa Chiara in via Dei Normanni a Santa Severa. I due anziani erano Giovanni Marongiu e Lamberto Di Berardino (mio padre).
Mio padre e il signor Giovanni, è stato già provato, hanno impiegato 7 minuti per morire bruciati e sono stati trovati aggrappati alla porta e alla finestra che erano chiuse a chiave dall’esterno.
Nel mese di settembre 2009, la necessita di chiedere aiuto ai coniugi Gigliotti/Cipollini (gestori della casa di riposo Villa Chiara), per assistere mio padre (per un costo di circa 2 mila euro al mese) si era presentata perchè mia madre doveva mettere una protesi al ginocchio e io sono dovevo essere operata ad un tendine (operazioni poi avvenute ad ottobre 2009). Inoltre, la scelta di portare mio padre, per soli 3 mesi in una struttura privata, si è resa necessaria perchè l’assistenza sanitaria nella regione Lazio non aiutava (e ancora non aiuta) i famigliari che improvvisamente si devono vedere come: infermieri, psicologi e quant’altro, poiche sono lasciati praticamente soli (anche se poi al funerale di mio padre c’erano circa 2000 persone, che naturalmente ringrazio per la loro presenza), senza parlare degli ispettori delle istituzioni (che non fanno bene il loro lavoro) predisposte a controllare che non vi siano strutture con impianti vetusti, come appunto, lo era Villa Chiara.
Bruna Di Berardino