“Una taratura regolare?”

via aureliaTORRE IN PIETRA – Spettabile Redazione,
ci preme per prima cosa ringraziare le varie testate giornalistiche e in particolare il consigliere comunale Paolo Calicchio, che ha mostrato interesse per la vicenda degli autovelox di Fiumicino portandola sul tavolo istituzionale, ribadendo per prima cosa un concetto su cui tutti (noi in primis) siamo d’accordo: la prevenzione degli incidenti stradali è importantissima e il corretto uso degli autovelox rappresenta un ottimo deterrente contro i vari Alonso de noarti.
Ciò premesso, sono necessarie alcune precisazioni sul problema della taratura. Come in molti sapranno (e purtroppo come ben sa l’Amministrazione comunale di Fiumicino, abilissima nei movimenti border-line) l’uso di strumentazioni atte a verificare la velocità dei veicoli in dotazione dei singoli automobilisti non ha in Italia alcuna valenza legale, in quanto si ritiene che la possibilità di manomissioni sia troppo alta per poter garantire l’autenticità: pertanto la dichiarazione di Com.Pat.Tor. secondo cui alcuni automobilisti si sono immolati per dimostrare che l’autovelox scattava anche a velocità intorno ai 40 km/h non può avere alcun valore legale, non può cioè essere in alcun modo utilizzato tale esperimento per operare accuse dirette di carattere giudiziario-amministrativo, ma solo come spunto orale di possibili testimonianze future in sede processuale.
D’altro canto Com.Pat.Tor. ritiene inutile investire a livello probatorio su questo elemento, avendo verificato a sue spese come le Istituzioni giudicanti (lèggi: Giudici di Pace) tengano maggiormente conto delle autocertificazioni spudoratamente false del Comune di Fiumicino (‘la segnaletica è da sempre perfettamente in regola’) piuttosto che delle prove schiaccianti (foto, video) attestanti l’esatto contrario, prodotte dal Comitato e da singoli cittadini.
Quindi in estrema sintesi l’atto in qualche modo eroico manifestato percorrendo il tratto di strada pur sapendo di incorrere in future sanzioni va ritenuto… doppio! Per prima cosa, per la sanzione stessa (ricorreranno, ma quanta fatica per uscirne fuori…), e poi perché il loro sacrificio non potrà essere utilizzato né presso i Giudici di Pace (che, coerentemente, potrebbero tener conto di una eventuale autocertificazione comunale che attesterebbe che la taratura è sempre stata a posto!) né presso la magistratura che stà seguendo il caso in generale, per i motivi di cui sopra.
Ma così come nessuno di noi potrà realmente dimostrare che la taratura è stata regolata nel tempo ad Fiumicinum (quindi neanche ci proviamo), nello stesso modo neanche loro potranno dimostrare che l’autovelox sia stato sempre perfettamente tarato in tutti gli istanti in cui ha funzionato, quindi saranno il giudizio e l’esperienza popolare (supportata possibilmente da una rigorosa diffusione mediatica) a fare da giudice sociale: e questa, per quanto piccola, sarà la soddisfazione di Com.pat.Tor.
Non potendomi dilungare oltre, non posso qui spiegare tecnicamente come risulti facile manipolare un software per gestire la taratura da remoto, variandola opportunamente anche ogni 5 minuti, senza che sia possibile mantenere il tracciato delle variazioni: non per niente il Comune di Fiumicino è dotato di personale esperto di informatica in una proporzione esagerata rispetto alle esigenze. Anche questa purtroppo non potrà mai essere un’accusa diretta ma solo un’amara considerazione tra le righe, in quanto l’accesso ai ‘log’ del sistema è impossibile per il povero cittadino e riteniamo che anche la Magistratura, quando affronterà il caso, ci andrà con i piedi di piombo in questo contesto, assimilabile a quello di una intercettazione telefonica: apriti cielo!!
Concludo con due ultimi aspetti, già diffusi nel corso di questi due anni, ma che tornano a innestarsi perfettamente alla luce di questo ennesimo scandalo: io stesso cominciai tutta questa lotta per una evidenza di taratura scorretta: uscivo dal Bambino Gesù con mio figlio malato, e i medici si raccomandarono di evitare ogni piccolo scossone, quindi quando passai di fronte all’autovelox non andavo assolutamente più veloce di 40 km/h, e i primi tempi, quando tutto era sotto silenzio, credetemi, la taratura è stata sbagliata per intere settimane: la colpa è sotto gli occhi di tutti, quello che sarà sempre difficile da dimostrare è l’(eventuale) dolo. Quindi, dopo aver avviato uno studio statistico molto capillare nel corso dei primi mesi in cui le multe fioccavano in modo spaventoso, emerse la prova statistica per eccellenza, documentata da grafici e schemi e già diffusa dalla stampa ormai più di un anno fa, prova dalla quale si evinse la scientificità delle modifiche alla taratura, venendosi a identificare un picco di notifiche tra i 55 e i 58 km/h, che statisticamente non si potevano giustificare se non con una taratura impostata sui 43 km/h (il dettaglio dello studio con l’analisi dei dati è pubblico e disponibile per chiunque ne faccia richiesta). L’avvocato Michele Piccari, che segue legalmente il Comitato, sta valutando l’effettiva portata di una possibile prova basata su dati statistici quanto mai evidenti.

Marco Dominici –  Com. Pat. Tor.