BRACCIANO – Il TAR ha diffuso il 20 dicembre scorso la sentenza relativa alla seduta del 9 novembre 2011 sul destino dell’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano, dando torto ai Comuni ricorrenti. Il Comitato Territoriale per la Difesa della Salute Pubblica, in rappresentanza dei cittadini del territorio, esprime un forte malcontento e molte perplessità in merito alla sentenza, che – quasi per magia – smentisce le problematiche evidenziate nella delibera del 9 febbraio. In essa si chiedeva alla Regione Lazio di fornire una dettagliata documentazione sulle reali possibilità di raggiungere in tempi brevi, su strada o tramite l’elisoccorso, gli ospedali alternativi di riferimento: il S. Andrea sulla Cassia bis e il S. Paolo di Civitavecchia. Il 20 aprile, in base alla documentazione presentata dagli appellanti, il TAR decideva che non c’erano i presupposti per applicare il Decreto 80, in quanto le alternative poste in essere (trasporto in ambulanza con 118 o elisoccorso, non abilitato al volo notturno) non erano sufficienti ad assicurare interventi adeguati in caso di acuzie, rinviando il giudizio di merito appunto al 9 novembre scorso.
Da allora non ci risulta che la viabilità, il traffico e le condizioni atmosferiche siano cambiati, ma la sentenza del TAR sostiene che oggi è possibile raggiungere i suddetti ospedali in 35-40 minuti, tempo al di sotto della cosiddetta “golden hour” (periodo di tempo che va da pochi minuti a diverse ore dopo una lesione traumatica causata da un incidente, durante il quale vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare la morte). Eppure la Via Braccianese, considerata tra l’altro una tra le strade più pericolose del Lazio, non è stata allargata né raddoppiata; la Cassia bis è sempre trafficatissima, soprattutto nelle ore di punta, e il nostro cielo è spesso contraddistinto da nebbia e vento forte, cosa che impedisce di fatto il volo dell’elicottero di soccorso. Com’è dunque possibile che oggi i pazienti, che tra l’altro sono per lo più anziani, possano spostarsi più agevolmente di qualche mese fa?
A causa di queste incongruenze, il Comune di Bracciano e i Comuni limitrofi hanno deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, presso il quale hanno già vinto il ricorso i Comuni di Guardiagrele, Subiaco etc., il cui territorio presenta criticità simili a quelle del nostro.
Una cosa è certa: il Comitato Territoriale per la Difesa della Salute Pubblica ritiene che una disamina delle effettive variabili per il raggiungimento dei punti di Pronto Soccorso dei due ospedali di riferimento, sia quanto mai necessaria e urgente per garantire la salute delle migliaia di persone che afferiscono attualmente all’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano. Per questo si appella alle autorità competenti affinché verifichino in maniera esaustiva la geografia del nostro territorio, nella speranza che riescano a vedere il “deserto sanitario” che vi si creerebbe con l’attuazione del Decreto 80. E si chiede ancora: prevedere risorse di fatto insufficienti per una popolazione così vasta, non garantendo di conseguenza il diritto alla salute, non è forse un’azione anticostituzionale?
Il Comitato Salute Bracciano