Onore ai nostri concittadini caduti sotto il bombardamento e ancora mortificati dietro a un parcheggio.
Onore ai nostri concittadini che quel giorno hanno assistito alla distruzione delle loro case, del loro lavoro, di un quotidiano fatto di volti, luoghi, storie, in gran parte perduto irrimediabilmente.
E sono partiti, sono “sfollati”.
Chissà nella moderna accezione come sarebbero inquadrati: MIGRANTI ECONOMICI? RIFUGIATI?
Semplicemente donne, uomini, bambini, anziani, giovani, in cerca di salvezza.
E di riscatto.
Dai luoghi dove hanno trovato rifugio con le loro famiglie, spessosi sono organizzati, hanno reagito, hanno resistito all’orrore nazi-fascista.
Non si sono arresi.
Spero che la liturgia della ricorrenza di quel tragico evento, possa domani trasformarsi in un momento di riflessione collettiva, sulla gravità del momento che stiamo vivendo, sui nostri valori di riferimento, sui valori della pace, della democrazia, della civile convivenza tra i popoli.
Sulla difesa della COSTITUZIONE, senza se e senza ma.
Lucia Bartolini